Il dibattito europeo sulla possibilità di ammorbidire e allungare i tempi dei piani per rendere più sostenibile l’economia e la produzione industriale non intacca la strategia del gruppo, che punta a realizzare i punti dettati nel PNIEC
Sul cielo europeo si arroventano tensioni che inducono l’opinione pubblica a rivedere i piani della transizione ecologica. Da una parte comincia a manifestare qualche perplessità proprio Bruxelles, intimorita e incoraggiata al contempo dalle dichiarazioni di Trump, la cui volontà preme per rafforzare il ricorso alle fonti di energia tradizionali come gas e petrolio. E da un secondo fronte ci vengono mostrate le ferite geopolitiche, con le guerre in Ucraina e in Medio Oriente che generano pesanti interrogativi sulla certezza delle catene di fornitura di materie prime energetiche, come appunto gas e petrolio, che appaiono al momento insostituibili per molte filiere industriali come acciaierie, vetrerie e cartiere.
DOMANDA E INVESTIMENTI DI A2A
Tuttavia la domanda di energia verde sta crescendo, soprattutto a livello del grande pubblico, che si lancia ad esempio verso l’acquisto di auto elettriche, i cui costi si abbassano anche grazie alla politica di incentivi presenti sul mercato. Stime e previsioni sono state illustrate da A2A durante la presentazione del Bilancio di Sostenibilità del Territorio di Milano, ma lo sguardo è corso verso le macro-tendenze, che esulano dal perimetro locale e lo comprendono. “Per un italiano su due – ha precisato Lorenzo Pregliasco di YouTrend – la politica di Trump rallenta il percorso della sostenibilità, segno che la percezione del problema sta cambiando”. Tuttavia, Roberto Tasca, presidente di A2A, ha detto che, nello stesso tempo, “la gente è ormai consapevole che i fattori climatici sono in grado di impattare fino al 17% del Pil a livello mondiale”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.