La lezione imparata dal 2020 in poi è che le mosse dettate da panico ed emozione si pagano care, ma anche che non serve inseguire l’onda in ritardo
Gli ultimi quattro anni dei mercati finanziari sono un’antologia quasi perfetta dei rischi e delle trappole in cui possono cadere gli investitori in azioni e obbligazioni e delle opportunità che vengono offerte a chi ha la capacità e anche le risorse di liquidità per coglierle. Si comincia con un 2020 partito all’insegna di un moderato e diffuso ottimismo con le Borse dei Paesi Sviluppati reduci da un bel rally alimentato da inflazione assente, tassi bassi e economie in crescita, trainate dagli USA che beneficiano di un potente stimolo fiscale avviato due anni prima. Ci sono le guerre commerciali, a partire da quella di Trump contro la Cina, ma il rischio geopolitico non è in cima alla lista degli investitori. Poi arriva lo tsunami del Covid, che blocca da un giorno all’altro le catene produttive e distributive del mondo, insieme ai trasporti e al movimento di persone e cose, sia da un continente all’altro che da un angolo all’altro del proprio quartiere. Viene giù tutto, e i prezzi degli asset, a partire delle azioni, scendono a livelli da fire sale, le vendite in cui si fa fuori tutto dopo un incendio.
LA CAVALCATA DELL’USCITA DAL COVID
Per chi si è tenuto un po’ di liquidità, tra marzo e aprile di allora è un’occasione d’oro da non mancare, ma in tanti corrono invece a salvare il salvabile a prezzi dimezzati in un clima da fine del mondo. Poi scendono in campo governi e banche centrali, che garantiscono liquidità praticamente illimitata, e la discesa verso l’abisso diventa una ripresa verticale, che nel 2021 si traduce in un ribalzo violento anche delle economie e dei consumi. La corsa a ricomprare quello che si era venduto come spazzatura qualche mese prima tocca il suo picco nella seconda metà di quell’anno, con le Borse globali spinte ai massimi dalle mega cap, soprattutto americane, che hanno saputo cavalcare la ‘stay home economy’ e la rotazione che i lockdown hanno portato negli acquisti e nei consumi di beni e servizi, dall’immobiliare alle tecnologie necessarie per lavorare senza andare in ufficio e intrattenersi senza andare al ristorante o in discoteca…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.