Wellington Management fa il punto sulle dinamiche di inflazione e tassi in USA, Eurozona e Giappone, con focus sull’immobiliare cinese e i segmento commerciale USA
Le banche centrali globali hanno preso strade divergenti con Fed, Bank of Japan e BCE che si trovano a gestire dinamiche inflazionistiche distinte. Pe quanto riguarda la prima il governatore Waller ha spiegato perché il tasso neutrale non ha subito un incremento strutturale, suggerendo le politiche attuali potrebbero non essere così restrittive come segnalato dal FOMC mentre l’economia continua a mostrare forza e i mercati finanziari posticipano il taglio dei tassi. Bank of Japan continua il percorso di uscita dalla politica eccezionale mentre lo yen debole esercita pressioni aggiuntive per un aumento dei tassi. La BCE infine ha effettuato il primo taglio con crescita e inflazione discostate dagli USA.
DINAMICHE DIVERSE NELLE PRINCIPALI AREE
Il tutto, sottolinea Wellington Management in un contributo dell’Investment Director Marco Giordano, sta portando a una sostanziale divergenza di politica monetaria tra le principali economie sviluppate. La disinflazione ha rallentato e in alcune zone si è interrotta, ed è stata uno dei principali fattori che ha influenzato le performance di mercato, sia obbligazionario che azionario. Dopo il sell-off in termini di tassi ad aprile, a maggio abbiamo visto segnali contrastanti. In USA gli indicatori ciclici mostrano un indebolimento, con consumi in calo e lieve incremento della disoccupazione; mentre in Eurozona l’inflazione è aumentata confermando che l’ultimo passaggio verso il target del 2% sarà il più arduo. In Giappone, le aspettative di inflazione sono alte e la Banca Centrale continua a tagliare lo stimolo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.