La chiusura dell’esenzione “de minimis” pone l’inflazione Usa sbilanciata al rialzo nel breve periodo impedendo alla Fed di tagliare i tassi a meno che non veda prove evidenti di un deterioramento del mercato del lavoro
All’interno degli aspetti da valutare nello scontro su commercio e tariffe, per L&G ce n’è uno che rischia di passare inosservato ma che in realtà potrebbe avere importanti impatti sulla politica commerciale e sull’economia in generale. Si tratta dell’esenzione de minimis. Negli Stati Uniti, definita anche ai sensi della Sezione 321, è un regime che permette alle importazioni di valore inferiore a una certa soglia (attualmente 800 dollari) di entrare nel paese senza essere soggette a dazi doganali o tasse. In pratica, merci di valore ridotto, come quelle spedite tramite e-commerce, possono beneficiare di un trattamento agevolato alla frontiera.
PICCOLA SOGLIA, GRANDE LIBERTÀ
“La soglia de minimis stabilisce essenzialmente un limite minimo al di sotto del quale il governo non può tassare le importazioni. Questo limite minimo esiste ovunque, ma nonostante la svolta aggressiva della politica commerciale, gli Stati Uniti continuano a mantenere il limite minimo de minimis più alto tra i principali paesi. Di conseguenza, ciò lascia una grande porta aperta alle importazioni, in gran parte cinesi, tramite rivenditori online come Shein e Temu” fa sapere Matthew Rodger, economista della divisione Asset Management di L&G che si occupa dei mercati emergenti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.