Il 2023 dovrebbe essere propizio per investire nell’high yield ma al momento gli esperti di PGIM Fixed Income privilegiamo i settori difensivi come le utility, le telecom e la salute, che offrono flussi di cassa stabili
Nel 2022 la combinazione micidiale di inflazione persistente e aggressivi rialzi dei tassi mirati a contenerla e le incertezze provocate dalla guerra in Ucraina, dall’annuncio di misure controverse in Regno Unito e dalle conseguenze delle condizioni monetarie restrittive sull’economia, hanno penalizzato in modo significativo i rendimenti dell’high yield.
LA MAGGIOR PARTE DEI RIALZI DEI TASSI È ALLE SPALLE
“Riteniamo che la maggior parte dei rialzi dei tassi sia ormai alle nostre spalle e ci aspettiamo che il picco su questo fronte sarà raggiunto nel 2023. I tassi attuali ci rendono ottimisti sull’high yield, anche se manteniamo la cautela in attesa di una maggiore visibilità sulla politica monetaria e l’economia. Anche perché la recessione resta una possibilità concreta negli Stati Uniti ed è vista come l’ipotesi più probabile in Europa” fanno sapere Jonathan Butler, Head of European Leveraged Finance, e Robert Cignarella, CFA, Head of U.S. High Yield di PGIM Fixed Income...
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.