Mentre l’economia europea evidenzia una certa resilienza e solidi deficit statali, lo stock di debito rende gli l’America più sensibile ai disavanzi, alla crescita e ai tassi di interesse
L’incertezza sui dazi ha scompaginato i programmi delle imprese e intaccato i loro piani di investimento, ma i consumi si stanno stabilizzando grazie alla ripresa dei redditi reali dopo l’impatto causato dall’aumento del costo della vita post-Covid. “Il nostro scenario di base prevede che le principali economie riusciranno a superare gli shock di ampia portata che stanno colpendo l’economia globale, siano essi dazi o ulteriori sorprese geopolitiche. Nel lungo termine, si tratta di uno scenario coerente con l’emergere di un mondo multipolare, con tutte le implicazioni che ciò comporta in termini di investimenti”, dice Katharine Neiss, Chief European Economist di PGIM Fixed Income.
PGIM: DETERIORAMENTO DELLE CONDIZIONI FISCALI USA
Dal momento che non si può escludere uno scenario di rallentamento economico, desta preoccupazione il deterioramento delle condizioni fiscali negli Stati Uniti rispetto a quelle dell’area euro. Il rapporto debito/PIL e il disavanzo è infatti significativamente più elevato negli Stati Uniti che nell’area euro. “La maggior parte dei Paesi dell’Eurozona, ad eccezione della Francia, è avviata verso un disavanzo del 3% in linea con le regole di bilancio dell’Ue. Inoltre, i Paesi che in passato erano considerati punti critici, come il Portogallo, hanno migliorato in misura sensibile la sostenibilità delle finanze pubbliche negli ultimi anni mentre il debito pubblico degli Stati Uniti e il suo rapporto sul PIL sono destinati a superare quelli della Grecia”, spiega Neiss…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.