Nel suo outlook per il primo trimestre del 2025, PGIM Quantitative Solutions vede il nuovo anno partire con attesa di ritorni più contenuti, mentre con Trump 2.0 restano trend chiave la volatilità e l’inflazione
Nonostante la politica di tassi elevate, l’economia USA ha performato bene con i principali indicatori che mostrano crescita sopra la media post crisi finanziaria globale. Uno dei trend determinanti è stata l’alta inflazione post-Covid, ancora non del tutto sotto controllo, ma la ripresa economica successiva alla pandemia è stata più debole fuori dagli USA, con l’Eurozona sotto l’1% negli ultimi due anni appesantita dagli alti costi energetici, strette regolatorie e incertezza politica, fattori che continueranno a pesare nel 2025, anche se i tagli della BCE dovrebbero supportare un moderato recupero. Anche l’economia giapponese ha incontrato difficoltà ma poi ha recuperato. La Cina è cresciuta di più, ma le difficoltà sono proseguite nel 2024, con stimoli che sinora hanno avuto scarsi effetti, mentre sono in arrivo dagli USA restrizioni commerciali.
PREPARARSI ALLA VOLATILITÀ CON TRUMP 2.0
E’ il quadro delineato da PGIM Quantitative Solutions all’avvio di un anno definito di “Trasformazione e Adattabilità” nell’outlook per il primo trimestre del 2025, con la previsioni di ritorni più contenuti e con volatilità e inflazione che rimangono trend chiave. Mentre gli investitori si preparano alla partenza del Trump 2.0 diversi rischi politici incombono sui mercati, dalle tariffe e collegate guerre commerciali alla possibilità di tensioni con i principali partner economici degli USA, dalla Cina, alla UE al Messico. Le minacce di guerra dei dazi possono anche essere viste come tattica negoziale, ma un effetto è da attendersi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.