Il Senior Investment Manager Marco Piersimoni prevede contrazioni dei margini delle imprese USA mentre le azioni europee beneficeranno del calo dei prezzi energetici, le emergenti ancora meglio. Cina in testa
Negli USA il picco d’inflazione sembra alle spalle ma sui tassi della Fed ci sono ancora un paio di rialzi seguiti da 50 punti base di tagli nella seconda metà del 2023. La Bce prevede di continuare i rialzi al ritmo di 50 punti per due o tre volte e di fermarsi per 12 mesi, che il mercato sembra prezzare correttamente. Nell’azionario americano c’è però spazio per un’ulteriore contrazione dei margini sugli utili, mentre le prospettive sono più promettenti per le azioni europee grazie al crollo dei prezzi energetici, e ancora migliore è il quadro del mondo emergente, Cina in testa.
DIFFERENZIALE DI CRESCITA TRA EMERGENTI E SVILUPPATI
Sono le indicazioni di Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, secondo cui nel 2023 vedremo un aumento del differenziale di crescita tra paesi sviluppati ed emergenti. In ogni caso la storica casa mantiene un atteggiamento costruttivo su azioni e obbligazioni per i prossimi trimestri. Piersimoni segnala due considerazioni importanti che devono guidare l’investitore: il picco dell’inflazione da energia, cibo e dell’eccesso di domanda dal settore dei beni è, verosimilmente, alle spalle, mentre nei prossimi trimestri rientrerà anche l’inflazione dell’immobiliare, fatta di affitti e voci correlate, proprio in virtù del rialzo dei tassi del 2022…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.