Secondo la casa d’investimento, nella complessità del suo ecosistema produttivo, tecnologico e culturale la Cina evidenzia valutazioni che offrono in alcuni casi ottime opportunità di partecipare a rivalutazioni future
Un Paese immenso, complesso, frammentato nelle sue percezioni e sfuggente a ogni lettura univoca. E’ tutto questo oggi la Cina, la cui trasformazione richiede un’analisi complessa che implica dover osservare contemporaneamente le sue contraddizioni: la crisi del mattone e l’ascesa dell’high-tech, l’apparente debolezza dei consumi e l’affermazione di modelli di business innovativi, le tensioni geopolitiche e la forza dirompente di settori industriali leader, la crisi fiscale dei governi locali e le ambizioni di crescita guidata dall’innovazione.
LA CRISI DEL SETTORE IMMOBILIARE
Prendiamo il settore immobiliare, che ancora rappresenta circa un quarto dell’economia cinese. La sua crisi, che si stima possa frenare del 2% il PIL del 2025, è il frutto della profonda e strutturale contrazione: gli investimenti in immobilizzazioni stanno calando a ritmi superiori al 10% annuo, con effetti molto rilevanti su occupazione e fiducia, salari e consumi. Il lungo ciclo di ristrutturazioni e deleveraging immobiliare dovrebbe ostacolare gli indicatori per ancora diversi anni…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.