Non esiste un’unica strategia appropriata per tutti i mercati emergenti perché per le valute di questi Paesi spiccano potenzialità e rischi, sia al rialzo che al ribasso, che variano da un mercato all’altro
I mercati emergenti sono caratterizzati da un elevato rischio valutario. La loro storia è costellata di esempi di inflazione galoppante e crollo valutario, per cui molti investitori vedono solo i rischi al ribasso nella volatilità della valuta locale. In realtà la strada è a doppio senso. “Un fondo obbligazionario emergente efficace deve avere la massima flessibilità per ridurre al minimo la volatilità e cogliere i vantaggi, in entrambe le direzioni del cambio valutario, sia al ribasso che al rialzo” fa sapere Brent David, BlueBay Senior Portfolio Manager, EM Currency di RBC BlueBay Asset Management.
UNA STRATEGIA D’INVESTIMENTO SENZA VINCOLI
Secondo il manager, ampliare l’universo d’investimento di un fondo ad un numero maggiore di valute è il primo passo per ridurre la volatilità e cogliere l’aumento dei valori delle monete locali quando si verificano. “L’investimento in obbligazioni dei mercati emergenti” spiega David “può essere effettuato tramite strumenti in valuta forte, per cui il valore in dollari statunitensi è bloccato, oppure in strumenti in valuta locale, dove il valore può variare con il tasso di cambio del dollaro. Ma questa non dovrebbe essere una scelta univoca, in un senso o nell’altro, quanto piuttosto una strategia d’investimento senza vincoli nell’approccio valutario”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.