La geopolitica è il rischio maggiore perché è molto difficile da prevedere e ha inoltre il potenziale per condizionare l’inflazione: resta comunque possibile ricavare buoni rendimenti adeguati al rischio per tutto il 2024
Dopo un 2022 disastroso per i mercati obbligazionari e un 2023 che si è concluso in territorio positivo solo grazie agli ultimi due mesi, quest’anno la volatilità dei tassi si è attenuata. L’interesse per il reddito fisso è cresciuto grazie anche ai messaggi dei policymaker delle banche centrali secondo cui i tassi hanno raggiunto il picco e potrebbero muoversi leggermente verso il basso. “Un contesto che rafforza i tradizionali investitori long-only, che stanno tornando a puntare nuovamente sul reddito fisso. In particolare, come testimoniato dai flussi sui fondi specializzati, sul credito investment grade” fa sapere Marc Stacey, Senior Portfolio Manager di BlueBay, Investment Grade.
NON È SOLO UNA QUESTIONE DI TASSI
Certo, ammette il gestore, i tassi core rappresentano un fattore determinante per prevedere i rendimenti complessivi delle obbligazioni investment grade, ma anche il premio derivante dallo spread aggiunge appeal all’asset class. “I rendimenti sono prossimi ai massimi decennali, ovvero al 4% circa nell’area euro e superiori al 5% in dollari, ma anche gli spread offrono un discreto potenziale di guadagno, soprattutto in Europa”, riferisce Stacey…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.