Dopo quasi sei anni di sospensione, il Redditometro è stato riattivato per individuare possibili evasori fiscali, esaminando i redditi dichiarati e le spese effettuate.
Cosa è successo
Il decreto del 7 maggio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicato il 20 maggio, ha riattivato il Redditometro. Firmato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, il decreto consente all’Agenzia delle Entrate di confrontare i redditi dichiarati con le spese sostenute.
Il Redditometro 2024 sarà applicato a partire dagli avvisi di accertamento relativi al 2016, ma effettivamente riguarderà i redditi dal 2018. Sospeso dal Decreto Dignità per i controlli successivi al 2015, il Redditometro è uno strumento di accertamento sintetico del reddito basato sulla capacità di spesa del contribuente.
L’accertamento scatterà automaticamente quando le spese supereranno del 20% il reddito dichiarato. Le spese esaminate includeranno acquisti di case, auto, abbonamenti TV, spese alimentari, mutui, affitti e bollette. Tuttavia, le spese relative esclusivamente all’attività di impresa non saranno considerate.
Il Redditometro utilizzerà una metodologia basata su una campionatura per nuclei familiari, elaborata con le associazioni dei consumatori e l’Istat. Verranno esaminati 11 tipi di nuclei familiari e 5 aree del Paese per determinare il reddito medio e segnalare spese sospette all’Agenzia delle Entrate.
Il Codacons ha criticato il ritorno del Redditometro, definendolo “un’arma spuntata” che non ha prodotto benefici in passato. Ha suggerito di puntare ai grandi evasori e alle multinazionali, piuttosto che minacciare i cittadini onesti.
Il contribuente allertato di un movimento sospetto può chiarire le incongruenze prima dell’avvio della fase istruttoria, dimostrando che le spese sono state sostenute con redditi diversi o da soggetti diversi.
Perché è importante
Il ritorno del Redditometro arriva in un momento cruciale per l’Italia, che sta cercando di affrontare l’evasione fiscale in modo più efficace. Secondo un report, l’evasione fiscale in Italia è stimata a circa 100 miliardi di euro all’anno. Questo strumento potrebbe aiutare a ridurre significativamente questa cifra.
Il Decreto Dignità del 2018 aveva sospeso il Redditometro a causa delle critiche sulla sua efficacia e sulla sua capacità di colpire i veri evasori. Tuttavia, con l’attuale crisi economica e la necessità di aumentare le entrate fiscali, il governo ha deciso di ripristinarlo.
Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli fiscali con un aumento del 15% delle verifiche rispetto all’anno precedente. Questo mostra un impegno crescente nel combattere l’evasione fiscale.
Il Redditometro, con la sua metodologia aggiornata e la collaborazione con l’Istat e le associazioni dei consumatori, potrebbe rappresentare un passo avanti nella lotta contro l’evasione fiscale. Tuttavia, resta da vedere se sarà in grado di superare le critiche del passato e dimostrarsi uno strumento efficace.
Per ulteriori aggiornamenti su questo argomento, aggiungi Benzinga Italia ai tuoi preferiti oppure seguici sui nostri canali social: X e Facebook.
Ricevi informazioni esclusive sui movimenti di mercato 30 minuti prima degli altri trader
La prova gratuita di 14 giorni di Benzinga Pro, disponibile solo in inglese, ti permette di accedere ad informazioni esclusive per poter ricevere segnali di trading utilizzabili prima di milioni di altri trader. CLICCA QUI per iniziare la prova gratuita.