Il calo del prezzo dell’oro non segna l’inizio di un ciclo ribassista, ma una naturale correzione. Previsto ancora ampio potenziale nella domanda monetaria e nei fondamentali delle società aurifere.
Il calo dell’oro del 21 ottobre, uno dei dieci peggiori giornalieri mai registrati (-5,5%), ha spinto diversi osservatori a ipotizzare la fine del ciclo rialzista. Anche i titoli auriferi hanno subito perdite consistenti, intorno al 9%. Tuttavia James Luke, Fund Manager di Schroders specializzato in metalli, non crede affatto che il mercato dell’oro abbia esaurito la sua spinta. “Il mercato – osserva – ha subito una correzione naturale, nell’ambito di un mercato rialzista pluriennale”. E aggiunge: “Non vediamo un valido confronto tra la situazione attuale e quella del 2011”, quando l’oro entrò in un lungo declino. Tra i motivi del recente storno, Luke cita un rally eccessivamente rapido nei mesi precedenti, innescato da un ampliamento della partecipazione, e un momentaneo squilibrio nel mercato dell’argento. Anche l’assenza di dati economici Usa, causata dallo shutdown iniziato il primo ottobre, ha contribuito all’incertezza.
MERCATO DELL’ORO ANCORA IN ASCESA
Secondo Schroders, l’attuale ciclo rialzista dell’oro ha caratteristiche uniche. “Continuiamo a ritenere che questo mercato rialzista sia incomparabile rispetto ai precedenti in termini di ampiezza e profondità della domanda monetaria potenziale”, afferma Luke, che paragona l’attuale fase del mercato a una scalata dell’Everest. “Pur essendo già ben avviati nella scalata, abbiamo ancora una lunga strada da percorrere prima di raggiungere la vetta”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.
