Un’ondata di disagi ha colpito i passeggeri dei treni in tutta l’Italia, a seguito di uno sciopero del personale ferroviario che ha portato alla cancellazione di un terzo dei treni.
Cosa è successo
Lo sciopero è stato organizzato da sindacati autonomi (Cub Trasporti, Sgb e Usb) e si è svolto dalle 21 di sabato 23 marzo alle 21 di domenica 24 marzo. Il governo non ha intrapreso alcuna azione per attenuare la protesta.
Le stazioni ferroviarie hanno confermato i disagi per i passeggeri, con una media di un treno cancellato ogni tre in partenza o in arrivo. Tutte le compagnie ferroviarie, da Trenitalia a Italo fino a Trenord, sono state interessate dallo stop.
La situazione per i viaggiatori potrebbe rimanere difficile anche dopo la fine dello sciopero. Gli stop proclamati da alcune sigle sindacali autonome potrebbero avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni regionali, secondo Trenitalia.
Perché è importante
Questo sciopero rappresenta un ulteriore colpo per il settore dei trasporti italiano, già duramente colpito dalla pandemia di COVID-19. La mancanza di azione da parte del governo potrebbe portare a ulteriori proteste da parte dei lavoratori del settore dei trasporti. Inoltre, i disagi causati dallo sciopero potrebbero avere ripercussioni negative sull’economia italiana, già in difficoltà.
Nonostante i disagi, i viaggiatori hanno la possibilità di richiedere il rimborso del biglietto secondo quanto previsto dalle condizioni generali di trasporto di ciascun vettore, consultabili sul sito delle singole imprese ferroviarie.