Stefano Pola, titolare della cantina Andreola, racconta a Financialounge.com la strategia controcorrente di puntare solo sul brand Valdobbiadene
Prosecco? No, grazie. Solo Valdobbiadene Docg. Stefano Pola, titolare dell’azienda Andreola, in pieno boom del Prosecco ha imboccato la via contraria: ha costruito il suo brand differenziandosi, tirandosi fuori dalla grande corrente delle bollicine più famose d’Italia, quelle facili da bere e spesso e a prezzi bassi che hanno conquistato il mondo. Un obiettivo ambizioso, e non certo facile da perseguire. Eppure, con i suoi 110 ettari vitati e ormai 40 anni di vita, l’azienda Andreola di Col San Martino, nel comune di Farra di Soligo, provincia di Treviso, è divenuta simbolo della viticoltura eroica del Valdobbiadene Docg, producendo da sempre vini ‘fatti a mano’, a conferma della valorizzazione dell’inestimabile biodiversità del territorio. Azienda relativamente giovane, nata nel 1984, si trova metà strada tra il mare e le montagne, lungo alte colline scoscese, intervallate da foreste, boschi e vigne, fra Conegliano e Valdobbiadene, patrimonio dell’Unesco. Declivi in fortissima pendenza, che richiedono un lavoro lungo e faticoso da parte dei viticoltori, nei casi più estremi l’uso di un sistema di carrucole per il trasporto dell’uva. Si parla di più di 600 ore di lavoro per ettaro contro le 150 ore per ettaro della raccolta meccanica in pianura. Le Rive sono le bottiglie top di gamma, super-selezioni, veri e propri ’cru’ legati al territorio di coltivazione della Glera, l’uva bianca da cui nasce il Prosecco. Alle Rive si aggiunge poi la tipologia Cartizze, punta di diamante della Docg. Un altro progetto entusiasmante firmato Andreola nel 2023 è stato il lancio delle prime due etichette della linea Vigneti delle Dolomiti Igt, nel cuore delle Dolomiti bellunesi, nate da Riesling renano e Traminer aromatico. In portafoglio etichette che hanno vinto prestigiosi riconoscimenti di livello internazionale. Stefano Pola, incontrato nel corso di un pranzo a Roma, ne parla a Financialounge.com.
Quando è iniziata la strategia di “differenziazione” dal più generico Prosecco per evidenziare Valdobbiadene Le Rive?
Fin dal 2009 dalla creazione della DOCG abbiamo voluto spostare la parola “Prosecco” nel retro etichetta e lasciare solamente “Valdobbiadene DOCG” nel fronte per cominciare ad evidenziare il legame con il nostro territorio. Il primo prodotto rivendicato a Rive è stato il “26°I°” – rive di Col San Martino extra brut, che già veniva prodotto da singolo vigneto. Immediatamente dopo nasce “Mas de Fer” – rive di Soligo extra dry e nel 2016 a seguito dell’acquisizione della vigna nasce “Col Del Forno” – rive di Refrontolo brut. È stato quindi un percorso step by step che ha previsto prima l’acquisizione delle vigne, poi lo studio ed infine la messa in bottiglia da singolo vigneto, arrivando ad oggi che ne produciamo 8. Nel 2018 togliamo definitivamente la parola “Prosecco” dalle nostre etichette ed eliminiamo la linea Prosecco DOC Treviso dai nostri prodotti, che si mantenne a sprazzi per qualche sporadico acquisto export fino ad essere eliminata definitivamente nel 2020 dal nostro portfolio: Andreola dev’essere identificato come brand di Valdobbiadene DOCG…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.