Secondo i dati Istat la tassazione pesa per il 37,3%. Famiglie e imprese ne risentono, nonostante il potere d’acquisto sia aumentato. Ulteriore perdita di profitti per le società non finanziarie
Nel primo trimestre del 2025 la pressione fiscale in Italia è salita ancora attestandosi al 37,3%, con un incremento di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rileva l’Istat nella sua nota trimestrale su redditi, consumi delle famiglie e risultati economici delle società. L’aumento del carico fiscale è il dato più evidente tra quelli diffusi oggi, e riflette una dinamica complessa di conti pubblici, riforme fiscali e risposta alla congiuntura economica.
LE CAUSE DELL’AUMENTO DEL PESO DELLE TASSE
Dopo un periodo di relativa stabilità, la crescita della pressione fiscale rappresenta un segnale da non sottovalutare. Non si tratta solo di una statistica, ma di un indicatore concreto delle risorse che lo Stato sottrae al sistema economico in forma di imposte, contributi e tasse. L’incremento, secondo quanto evidenziato dall’Istat, è legato principalmente al maggior gettito da imposte dirette, in particolare Irpef e Ires, in parte dovuto a nuovi meccanismi di anticipo, all’effetto inflattivo sulle basi imponibili e alle revisioni di aliquote su alcuni scaglioni. Il risultato è un impatto diretto sui bilanci delle famiglie e sui margini delle imprese, in una fase in cui la crescita economica resta moderata…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.