Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer, analizza le prospettive del mercato azionario americano e i possibili effetti delle azioni delle banche centrali
Un anno fa si temeva un atterraggio brusco dell’economia statunitense dopo l’euforica fase post pandemia, mentre ora si discute se si materializzerà un atterraggio morbido o addirittura non ci sarà una frenata. “Gli Stati Uniti hanno compiuto scelte nette riguardo all’ammodernamento delle proprie infrastrutture e al reshoring (la rilocalizzazione delle attività produttive), mobilitando enormi risorse e aumentando il debito federale. Insomma un approccio quasi opposto rispetto all’Europa, che è più focalizzata nel contenere l’indebitamento” fa sapere Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS GWM in Italia.
INGENTI INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE
Negli ultimi tre anni gli investimenti nella manifattura da parte di società private USA hanno raggiunto i 642 miliardi di dollari trainando nel 2023 la costruzione di immobili non residenziali (+12,7%). In parallelo Washington sta investendo per migliorare le proprie infrastrutture (strade, autostrade e condotte idriche) e colmare alcune lacune, come la produzione di semiconduttori. Per contro, il deficit federale dal 2008 in poi è stato (di poco) inferiore al 3% solo per un paio d’anni e lo scorso anno dovrebbe essersi attestato quasi al 6% …
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.