Il mercato dei mutui mostra segnali di ripresa, ma la festa è a metà. Nonostante la Banca Centrale Europea abbia tagliato il costo del denaro in modo aggressivo, portandolo al 2%, i benefici per le famiglie italiane arrivano con il contagocce. Secondo l’ultimo report della Fabi, i tassi sui nuovi mutui scendono troppo lentamente, creando un divario record tra la politica monetaria di Francoforte e le condizioni applicate dalle banche. Un fenomeno di “trasmissione asimmetrica” che frena la ripartenza del mercato immobiliare e pesa sulle tasche dei consumatori.
Cosa è successo
Dopo aver toccato un picco del 4,92% a fine 2023, i tassi medi sui nuovi mutui sono scesi al 3,71% a settembre 2025. Una riduzione significativa, ma non abbastanza rapida da riflettere il crollo del tasso BCE, che nello stesso periodo è passato dal 4,50% al 2%. Il risultato è uno spread di 171 punti base tra il costo del denaro fissato dalla BCE e quello applicato dalle banche ai clienti, un divario che un anno prima era quasi nullo.
La Fabi sottolinea un paradosso: quando la BCE ha alzato i tassi, le banche hanno recepito gli aumenti in modo immediato e totale. Ora che li taglia, la discesa è lenta e parziale. Lo stock complessivo dei mutui è comunque in crescita, con un aumento di quasi 13 miliardi negli ultimi dodici mesi, ma la ripresa procede a un ritmo più lento del previsto.
Perché è importante
La lentezza con cui le banche adeguano i tassi è un problema cruciale per l’economia reale. Da un lato, riflette la prudenza degli istituti di credito, che in un contesto incerto tendono a proteggere i propri margini di interesse. Dall’altro, però, indebolisce l’efficacia della politica monetaria della BCE.
Se i tagli decisi a Francoforte non si traducono in un reale e rapido calo del costo del credito per famiglie e imprese, la capacità di stimolare consumi e investimenti viene neutralizzata. Questo fenomeno frena la ripresa del settore immobiliare e mantiene il costo di accesso alla casa a livelli ancora proibitivi per molti. Finché questo “muro” tra BCE e banche non verrà abbattuto, la ripartenza del mercato dei mutui rischia di rimanere incompiuta, visibile nelle statistiche ma non percepita pienamente dai cittadini.
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Foto: jd8/Shutterstock
