Si riaccende la speranza per le famiglie italiane con ISEE inferiore a 15 mila euro: torna anche nel 2025 la Carta dedicata a te, il bonus spesa da 500 euro pensato per sostenere chi si trova in condizioni economiche fragili. Quest’anno, però, la social card torna con alcune importanti novità e limitazioni, che ne definiscono meglio le finalità e la platea dei beneficiari.
Cosa è successo
La legge di bilancio 2025 ha confermato lo stanziamento di 500 milioni di euro per il nuovo ciclo della Carta dedicata a te, cui potranno accedere circa 1,15 milioni di famiglie. Il bonus sarà distribuito tramite Poste Italiane, sotto forma di carta prepagata già ricaricata con 500 euro, destinata unicamente all’acquisto di generi alimentari di prima necessità. Un decreto interministeriale appena firmato ha avviato ufficialmente la procedura, ora in attesa del via libera dalla Corte dei Conti e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, prevista entro fine agosto.
Tra le principali novità di questa edizione c’è l’esclusione di carburanti e abbonamenti ai mezzi pubblici: la carta sarà valida solo per alimenti come pane, pasta, carne, uova, latte, prodotti Dop e Igp, alimenti per bambini, frutta e verdura, mentre saranno esclusi marmellate, prodotti per l’igiene, alcol, bevande zuccherate e farmaci.
La procedura per ottenere la carta è completamente automatizzata: non bisogna fare richiesta, sarà l’INPS a selezionare le famiglie idonee in base all’ISEE aggiornato, e i Comuni avranno il compito di informare i beneficiari sulle modalità di ritiro. Priorità verrà data alle famiglie più numerose e con figli minori, mentre resteranno esclusi single, coppie senza figli e chi già riceve altri sussidi.
Perché è importante
La nuova edizione della Carta dedicata a te si conferma un intervento sociale concreto, mirato a contrastare la povertà alimentare in Italia. Tuttavia, la scelta di limitare la card ai soli generi alimentari, escludendo carburanti e trasporti, sottolinea l’intenzione del governo di indirizzare l’aiuto verso il sostegno diretto alla spesa quotidiana e rafforzare l’impatto sui consumi primari.
Per le famiglie beneficiarie è essenziale conoscere le regole per non perdere l’incentivo (il bonus dovrà essere usato entro febbraio 2026 e il primo pagamento va effettuato entro dicembre 2025). L’automatismo nella selezione evita lungaggini burocratiche, rendendo l’accesso più rapido.
Questa misura, critica per la stabilità sociale ed economica nel contesto attuale, riflette la crescente attenzione ai nuclei fragili e alle nuove sfide della distribuzione delle risorse pubbliche. Sapere come funziona — e cosa realmente si può acquistare — permette alle famiglie di pianificare meglio la gestione delle spese e di beneficiare pienamente di un bonus che, seppure limitato, resta fondamentale per molte realtà italiane.
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Foto: Shutterstock/Me dia