Seduta da dimenticare per Piazza Affari, travolta da un’ondata di vendite improvvisa che ha colpito in particolare il settore bancario e i titoli industriali. Le tensioni sono esplose dopo le dichiarazioni del presidente USA Donald Trump sull’introduzione di dazi al 50% sui prodotti UE dal 1° giugno 2025.
Le borse europee si sono mosse in sincrono, chiudendo la mattinata in netto calo. A Milano, vendite concentrate sui titoli bancari e su colossi come Stellantis e STM, sospesa per eccesso di ribasso.
Cosa è successo
Alle 14:15 il FTSEMib segnava un ribasso del 3,27% a 38.938 punti, con un range intraday tra 38.924 e 40.359 punti. Il FTSE Italia All Share perdeva il 3,06%, mentre Mid Cap e Star cedevano rispettivamente l’1,6% e l’1,73%. L’annuncio dei dazi USA ha alimentato forti pressioni ribassiste, spingendo gli investitori a liquidare rapidamente le posizioni più esposte al rischio internazionale.
A soffrire maggiormente è stato il comparto bancario. Monte dei Paschi di Siena, UniCredit, BPER Banca e Popolare di Sondrio sono stati sospesi per eccesso di ribasso. Il calo più marcato è stato registrato da MPS (-7,9% teorico). BPER ha confermato l’autorizzazione della BCE per l’aumento di capitale collegato all’OPS su Popolare di Sondrio, ma il contesto ha vanificato la notizia.
Tra gli altri titoli, Azimut Holding ha perso lo 0,89% a 25,64 euro nonostante l’annuncio della creazione di TNB, banca digitale co-fondata con FSI SGR. Male anche Stellantis (-5,26%) e STM, anch’essa sospesa. Unica eccezione positiva è Iveco Group (+0,57%), sostenuta da voci su nuove offerte per la divisione Defence Vehicles.
Perché è importante
Le parole di Trump segnano una potenziale escalation protezionistica che potrebbe danneggiare pesantemente l’export europeo. Un dazio del 50% colpirebbe settori strategici per l’Italia, aumentando l’incertezza macroeconomica e spingendo gli investitori a rifugiarsi in asset meno rischiosi.
Il crollo dei bancari evidenzia la vulnerabilità del comparto a shock esterni, specialmente in una fase in cui il credito e i piani di espansione, come quello di BPER, sono strettamente legati alla fiducia dei mercati. Le sospensioni multiple indicano un panic selling generalizzato.
Infine, l’instabilità si riflette anche sui mercati valutari e obbligazionari: euro debole a 1,13 dollari, spread Btp-Bund oltre i 100 punti e rendimento del decennale al 3,6%, a segnalare un ritorno della tensione sul debito italiano.
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