Giornata di cautela per i mercati europei, con Piazza Affari e le principali Borse del Vecchio Continente che si muovono senza direzione precisa. Gli investitori attendono sviluppi concreti dall’avvio dei colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti, previsto entro la fine della settimana. Il vero ago della bilancia resta tuttavia la Federal Reserve, che concluderà oggi la sua riunione monetaria. Le aspettative sono per un mantenimento dei tassi, in un contesto di prudenza segnalata da Jerome Powell.
Cosa è successo
La giornata si apre all’insegna della cautela sulle Borse europee, con Francoforte a +0,06%, Londra in calo dello 0,18% e Parigi a -0,45%. Piazza Affari si mantiene sulla parità con il FTSE MIB a 38.565 punti, mentre il FTSE Italia All-Share segna 40.925 punti. Gli operatori attendono la conclusione della riunione della Fed e le possibili implicazioni sulle politiche monetarie globali.
Nel frattempo, la banca centrale cinese ha annunciato misure espansive, tagliando dello 0,5% il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche e abbassando di 0,1% il tasso d’interesse di riferimento. Una mossa che mira a sostenere l’economia in un momento di tensioni commerciali e incertezza macroeconomica.
Lo spread BTP-Bund resta stabile a 104 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,54%. Sul fronte valutario, l’euro cede lo 0,09% sul dollaro, mentre l’oro cala dell’1,21% e si attesta a 3.390,2 dollari l’oncia. Il petrolio recupera terreno, con il WTI a +1,38% e 59,9 dollari al barile.
Perché è importante
L’attesa per la decisione della Federal Reserve mantiene i mercati in stand-by: la politica monetaria statunitense resta un riferimento chiave per le dinamiche globali, specialmente in un contesto di crescenti rischi legati ai dazi. Il messaggio di attendismo da parte di Powell è interpretato come segnale di prudenza.
Le mosse della banca centrale cinese confermano l’intenzione di Pechino di contrastare un rallentamento economico interno, con interventi mirati a stimolare credito e investimenti. Questa decisione potrebbe avere effetti indiretti anche sui mercati europei, data l’interconnessione con l’economia cinese.
Infine, i movimenti sui titoli italiani evidenziano una reazione selettiva agli utili trimestrali: brilla Amplifon con un +4,40%, mentre Fineco e Recordati soffrono dopo la pubblicazione dei risultati. Il sentiment resta cauto, in attesa di segnali più chiari dalla Fed e dai colloqui commerciali internazionali.
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