In un panorama energetico globale in continua evoluzione, Eni S.p.A. sta consolidando la sua posizione strategica in Africa con operazioni decisive. Il gigante italiano dell’energia, attraverso la sua joint venture Azule Energy con BP, ha annunciato piani ambiziosi che prevedono investimenti massicci in Angola.
Contemporaneamente, i progetti in Mozambico avanzano spediti, promettendo di rafforzare ulteriormente la sua leadership nell’esportazione di gas naturale liquefatto (GNL). Queste iniziative non solo sottolineano l’importanza del continente africano per le strategie di crescita di Eni, ma delineano anche un futuro energetico potenziato per l’Europa.
Cosa è successo
Azule Energy, la partnership tra Eni e BP, ha confermato l’intenzione di investire ulteriori 5 miliardi di dollari in Angola nei prossimi quattro o cinque anni. L’obiettivo primario è sostenere la produzione di greggio del paese, mirando a mantenerla sopra il milione di barili al giorno. Il Chief Operating Officer di Eni, Guido Brusco, ha rivelato che verranno perforati 18 nuovi pozzi, con Azule Energy responsabile di due terzi delle operazioni.
Parallelamente, Eni sta spingendo sull’acceleratore in Mozambico. Dopo il successo della piattaforma Coral South, che dal 2022 esporta GNL verso l’Europa, l’azienda è vicina alla decisione finale sull’investimento per la seconda piattaforma, Coral North FLNG.
Con l’approvazione del governo mozambicano già in tasca e il finanziamento garantito, si attende solo il via libera di un partner entro la fine dell’anno. Una volta operativa, Coral North produrrà 3,5 milioni di tonnellate di GNL all’anno per tre decenni, raddoppiando l’attuale capacità produttiva dal bacino offshore di Rovuma.
Perché è importante
Questi annunci rappresentano un pilastro fondamentale nella strategia a lungo termine di Eni e hanno implicazioni significative sia per i mercati energetici che per gli investitori. L’investimento di 5 miliardi di dollari in Angola è cruciale per la stabilità produttiva del paese e rafforza il ruolo di Azule Energy come operatore chiave nella regione. Questa mossa strategica si allinea con la revisione del sistema regolatorio angolano, che mira ad attrarre capitali stranieri.
Gli sviluppi posizionano Eni non solo come un attore di primo piano nell’esplorazione e produzione di idrocarburi, ma anche come un fornitore essenziale di GNL, fondamentale per la transizione energetica e la sicurezza energetica europea. La capacità di Eni di navigare questi complessi progetti africani è un forte segnale per gli investitori che cercano esposizione a un’azienda con prospettive di crescita solida e un ruolo centrale nel futuro dell’energia.
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