La sfida tra Mediobanca e Monte dei Paschi di Siena si intensifica con l’anticipo del voto assembleare sull’Offerta Pubblica di Sottoscrizione (OPS) su Banca Generali. La mossa di anticipare il voto al 21 agosto, rispetto alla data iniziale del 25 settembre, è stata difesa da Mediobanca come una scelta “doverosa e particolarmente opportuna” per permettere agli azionisti di esprimersi sulle diverse opzioni strategiche disponibili.
Cosa è successo
Mediobanca ha presentato una proposta su Banca Generali in risposta all’OPS lanciata da Monte dei Paschi di Siena (Mps). Lo scorso giugno l’assemblea degli azionisti era stata rinviata all’ultimo minuto per il timore di una possibile sconfitta, ma ora l’appuntamento è stato anticipato per velocizzare le decisioni sul futuro della banca.
Nel frattempo, anche il terzo proxy advisor Glass Lewis ha espresso parere favorevole all’acquisizione, lodando l’intesa con Generali e sottolineando la creazione di un polo nella gestione patrimoniale da 200 miliardi di euro. Al pari di altri proxy, come Iss e Pirc, Glass Lewis invita gli azionisti a sostenere l’offerta Mediobanca, ma il voto resta incerto. Infatti, per far passare la proposta servirà un quorum sui voti espressi attorno al 38-39%, con un’affluenza stimata tra il 75 e l’80%.
Sul fronte opposto, un blocco azionario vicino al 40%, guidato da Delfin e Caltagirone, punta a bloccare l’OPS Mediobanca, sostenendo la proposta alternativa di Mps. Mediobanca respinge le accuse di aver ricevuto una delega “in bianco” e ribadisce che l’offerta amplia e conferma accordi già esistenti con Generali e Banca Generali, sottolineando la strategicità dell’operazione.
Perché è importante
L’anticipo del voto indica l’urgenza e l’importanza della decisione per gli azionisti, che sono chiamati a scegliere non solo tra proposte economiche diverse, ma anche tra due visioni strategiche divergenti per il futuro di Mediobanca e il settore bancario italiano.
Il risultato dell’assemblea potrebbe alterare profondamente gli equilibri nel wealth management e influire sulle mosse future di entrambe le banche contendenti. La creazione di un polo con 200 miliardi di gestito sarebbe un elemento di forza per Mediobanca, ma la partita resta aperta e segnata da forti divisioni tra gli investitori.
Per gli investitori e il mercato, questa fase rappresenta un momento decisivo da seguire con attenzione, tra possibile consolidamento di Mediobanca o rafforzamento di Mps, con conseguenze rilevanti sulla governance e sulle strategie nel panorama finanziario italiano.
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