Mediobanca ha pubblicato i risultati dell’esercizio 2024/2025 con numeri superiori alle attese e un forte focus sulla remunerazione degli azionisti. L’istituto di Piazzetta Cuccia archivia il bilancio al 30 giugno con un utile netto in crescita e prepara il terzo e conclusivo piano di riacquisto di azioni proprie.
Cosa è successo
Nel periodo chiuso al 30 giugno, Mediobanca ha registrato un utile netto di 1,33 miliardi di euro, in aumento del 4,5% rispetto agli 1,27 miliardi dell’anno precedente. L’utile per azione sale del 7% a 1,64 euro.
Il margine di intermediazione è cresciuto del 3,1% a 3,72 miliardi, trainato da commissioni in aumento del 14,2% a 1,07 miliardi, mentre il margine di interesse è rimasto praticamente stabile (-0,3% a 1,97 miliardi). Nel solo quarto trimestre, l’utile netto si è attestato a 336,9 milioni, in lieve miglioramento rispetto ai 327,3 milioni dell’anno precedente.
Per quanto riguarda la solidità patrimoniale, il CET1 ratio di Mediobanca si è attestato al 15,1%, in lieve calo rispetto al 15,2% di fine marzo, principalmente per effetto della distribuzione di dividendi e della proposta di buyback.
Il consiglio di amministrazione ha proposto un dividendo complessivo di 1,15 euro per azione (pay-out del 70%), includendo il saldo di 0,59 euro dopo l’acconto di 0,56 euro già erogato a maggio 2025. È inoltre previsto l’avvio del terzo e ultimo programma di buyback e cancellazione di azioni proprie per un controvalore di 400 milioni di euro, subordinato all’autorizzazione BCE.
Perché è importante
I conti confermano la capacità di Mediobanca di garantire una crescita stabile degli utili nonostante la pressione sul margine di interesse. La forte progressione delle commissioni e il mantenimento di un cost/income al 43% testimoniano l’efficienza operativa dell’istituto.
Dal punto di vista degli investitori, la politica di distribuzione di dividendi interamente in contanti e il maxi piano di buyback rafforzano la promessa di una remunerazione generosa. Per l’esercizio 2025/2026, Mediobanca prevede di superare i target del Piano 2026, stimando ricavi in crescita e un utile netto attorno a 1,4 miliardi di euro.
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