Anche nell’ultima seduta della settimana, le azioni di Poste Italiane stanno registrando un solido rialzo, consolidando una performance eccezionale da inizio anno. Il catalizzatore di questa spinta è il via libera definitivo da parte dell’Antitrust e dell’AgCom all’acquisizione di una quota significativa in Telecom Italia. Questa mossa non solo rafforza la posizione di Poste in un settore strategico, ma potrebbe anche avere implicazioni profonde per il panorama finanziario italiano.
Cosa è successo
Nel corso dell’ultima ottava, il titolo Poste Italiane ha mostrato segnali di ripresa, con un incremento dell’1,75% che lo ha riportato a quota 19,76 euro. Nonostante una settimana volatile, la performance annuale rimane straordinaria, con un +43% da inizio anno, confermando Poste come uno dei migliori performer del Ftse Mib.
Il principale motore di questo slancio odierno è l’ufficializzazione dell’autorizzazione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e dell’AgCom per l’acquisizione del 15% del capitale di TIM. Questa operazione, sebbene attesa e considerata una formalità, è cruciale per il suo impatto.
L’Antitrust ha stabilito che l’ingresso di Poste Italiane in TIM non crea distorsioni o ostacoli significativi alla concorrenza, ritenendo il mercato delle telecomunicazioni sufficientemente dinamico. Similmente, l’AgCom si è focalizzata sul pluralismo informativo e sui contenuti audiovisivi, concludendo che non vi sono sovrapposizioni sostanziali tra le attività delle due entità che possano generare rischi.
Con questa acquisizione dalla francese Vivendi, Poste Italiane ha portato la sua partecipazione in TIM al 24,81%, diventando di fatto il primo azionista della compagnia telefonica. Questo passaggio di mano è stato accolto positivamente dal mercato e dalla politica, segnando un “ritorno al controllo nazionale diretto” per un’infrastruttura considerata essenziale per il Paese.
Perché è importante
L’operazione è di fondamentale importanza su più fronti. Per Poste Italiane, rappresenta una netta evoluzione del suo ruolo, che si estende sempre più oltre i servizi postali tradizionali, abbracciando settori come i servizi finanziari, assicurativi e ora le telecomunicazioni. L’investimento in TIM conferma la sua ambizione di porsi come player centrale nell’innovazione italiana, diversificando il proprio portafoglio e rafforzando la sua resilienza e la capacità di generare sinergie.
Per TIM, l’uscita di Vivendi e l’ingresso di un azionista forte come Poste Italiane, a controllo statale, può portare una maggiore stabilità strategica e un allineamento con gli interessi nazionali, cruciale per lo sviluppo delle infrastrutture digitali e la valorizzazione degli asset. Tuttavia, è interessante notare che, dal punto di vista degli analisti, il titolo Poste Italiane, pur essendo in forte crescita, mostra un prezzo obiettivo medio di 19,4 euro, inferiore ai valori attuali.
Questo suggerisce che, per alcuni esperti, il potenziale di upside potrebbe essere limitato nonostante le buone notizie, rendendo la dinamica delle prossime settimane particolarmente rilevante per gli investitori. La sfida ora è trasformare questo rafforzamento in un valore tangibile a lungo termine, non solo strategico ma anche per gli azionisti.
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