Dan Ives, un analista che segue Apple Inc (NASDAQ:AAPL), afferma che si sta concentrando sulla “storia della robusta domanda dei consumatori” che si profila quest’anno per l’iPhone 13 invece di guardare alle carenze della supply chain.
Cosa dicono gli analisti su Apple
Ives ha mantenuto sul titolo Apple il rating Outperform e il target price di 200 dollari, mentre il suo prezzo obiettivo nello scenario rialzista resta di 225 dollari.
La tesi su Apple
Ives ha affermato che i recenti controlli effettuati da Wedbush sulla supply chain hanno rivelato che nel trimestre di dicembre la domanda di iPhone 13 sta superando l’offerta di quasi 12 milioni di unità e si aggiungerà ai “fattori positivi” per la società guidata da Tim Cook nei trimestri di marzo e giugno.
La Cina è un “fondamentale elemento di forza” per Apple, poiché Wedbush ha osservato che negli ultimi 12 mesi la società ha guadagnato 250 punti base di quota di mercato “sulla scia del ciclo di prodotti 5G della coppia iPhone 12/iPhone 13″.
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Ives ha dichiarato che Wall Street sta iniziando ad “apprezzare di più” la robustezza di Apple, e raggiungere la valutazione di 3.000 miliardi di dollari sarebbe un momento “spartiacque” per il produttore di iPhone.
Il fulcro del re-rating nella valutazione di Apple rimane il suo business dei servizi, che secondo Ives agli occhi di Wall Street vale 1,5 miliardi di dollari.
“Il business dei servizi sta ulteriormente monetizzando la grandiosa base di Apple ed è pronto a raggiungere oltre 100 miliardi di dollari di ricavi annui entro il 2024”, ha dichiarato l’analista.
Nella prima metà di quest’anno i problemi della supply chain per Apple dovrebbero attenuarsi; queste preoccupazioni non sono “nient’altro che un rallentatore”, secondo Ives.
L’analista di Wedbush ritiene che durante le festività natalizie Apple sia riuscita a vendere oltre 40 milioni di iPhone nonostante i fattori negativi dovuti alla persistente carenza di chip, il che è un record.
Il prezzo medio di vendita rimane “molto positivo” sui modelli Pro/Pro Max dell’iPhone, ha osservato Ives.
“Poiché ad oggi circa 230 su 975 milioni di iPhone in tutto il mondo non vengono aggiornati da 3 anni e mezzo, consideriamo i problemi della supply chain come nient’altro che un intoppo su un superciclo pluriennale di iPhone 12/13 che continua a svilupparsi, con un solido trimestre di dicembre probabilmente dietro l’angolo”.
L’analista ha anche notato nuove “leve di crescita” come l’introduzione dell’attesissimo visore per la realtà aumentata, che farà il suo debutto nella seconda metà del 2022.
Gli occhiali smart di Apple potrebbero aggiungere 20 dollari per azione alla valutazione di Apple e garantire alla società un ingresso nel metaverso.
Ives ha anche accennato alle ambizioni automobilistiche di Apple e al possibile debutto dell’Apple Car entro il 2025 come leva di crescita.
Infine, un nuovo report di Digitimes ha indicato il piano di Apple di aumentare le spedizioni del 30% nella prima metà del 2022; nel periodo considerato, il colosso tech di Cupertino punta a vendere 170 milioni di unità di iPhone rispetto ai 130 milioni di unità vendute nell’anno fiscale 2021.