Gli investitori si stanno preparando a un possibile aumento dei tassi di inflazione in seguito alla spesa senza precedenti di 6.000 miliardi di dollari in misure di stimolo da parte del governo USA dall’inizio del 2020.
Un lungo periodo di inflazione elevata potrebbe essere un’ottima notizia per le banche ammesso che i tassi di inflazione non vadano fuori controllo, secondo l’analista di Bank of America Erika Najarian.
In una nuova nota di ricerca, Najarian ha spiegato che il team economico di Bank of America prevede una crescita del PIL statunitense pari al 7% per il 2021 e un rendimento del 2,15% sui Treasury decennali; di conseguenza, Najarian prevede ciò che definisce una prospettiva di inflazione alla ‘Riccioli D’oro’, che potrebbe alimentare un rally prolungato nei titoli bancari.
“In precedenti casi di inflazione alla ‘Riccioli d’oro’, ovvero un’inflazione modesta superiore al 2% durante periodi di forza economica e curva dei rendimenti favorevole, le banche hanno avuto la tendenza a sovraperformare il mercato generale – nella fattispecie, quattro dei sei periodi osservati dal 1990”, ha dichiarato Najarian.
Ad esempio, i titoli bancari hanno sovraperformato nel periodo inflazionistico del 2011 in seguito alla crisi finanziaria globale.
Come muoversi: Najarian ha affermato che Citigroup Inc (NYSE:C) è la sua prima scelta fra i titoli bancari a grande capitalizzazione; l’analista ha affermato che la nuova amministratrice delegata Jane Fraser può fornire un catalizzatore unico al titolo, il cui rapporto prezzo/valore contabile tangibile pari a 1 suggerisce parecchio potenziale al rialzo alla sua valutazione.
Oltre a Citigroup, a Najarian piace PNC Financial Services Group Inc (NYSE:PNC) per la sua esposizione a un rimbalzo delle spese in conto capitale e M&T Bank Corporation (NYSE:MTB) come scommessa sul rimbalzo di New York.
Il punto di vista di Benzinga: i titoli bancari sono stati roventi nel 2020, ma l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse potrebbero gettare le basi per utili bancari da record nei prossimi anni; l’unica cosa che gli investitori in titoli bancari devono monitorare è il potenziale di iperinflazione, dato che il rapido aumento dei tassi di interesse negli anni ’70 di fatto è stato negativo per i titoli bancari.