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L’Internet delle cose, o IoT, è il futuro. Per IoT si intende la rete interconnessa di dispositivi ‘intelligenti’ che ci circondano, dispositivi che prima erano analogici; questi oggetti fisici, ad esempio un termostato o un campanello, ora sono integrati con sensori e processori, e hanno la capacità di interagire con il mondo che li circonda. Parliamo di prodotti come la linea di frigoriferi smart di Samsung (KRX:005930), il Ring di Amazon (NASDAQ:AMZN) e il Nest di Google (NASDAQ:GOOGL).
Non passerà molto tempo prima che questi prodotti saranno completamente onnipresenti e ci circonderanno ovunque andiamo, integrandosi nella nostra vita quotidiana; in effetti, per molti versi lo fanno già, riempiendo molte case.
Questi dispositivi di smart home – il termine usato per descrivere quell’ambito dell’IoT specifico per la casa – costituiscono già un grande business, con colossi come Google, Amazon e Apple (NASDAQ:AAPL) che puntano sui propri dispositivi per aiutare a controllare e a gestire la propria casa smart. Google Home, Alexa e Siri sperano tutti di poter essere i prescelti a cui chiedere di accendere le luci o di aprire la porta del garage.
Secondo la società di ricerche di mercato Mordor Intelligence, nel 2020 il mercato generale dell’IoT ha generato un fatturato di 761,4 miliardi di dollari; il mercato dello smart home, un sottoinsieme di quello dell’IoT, ha fruttato 80 miliardi di dollari e se ne prevede una crescita rilevante. La società di ricerca prevede che entro il 2026 il mercato delle case intelligenti varrà quasi 314 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuale composto pari al 25,3%. Si tratta di una crescita enorme.
Le possibilità riguardo a quel che può essere collegato sono pressoché infinite. Il fitness sta diventando rapidamente connesso grazie ai prodotti di FitBit e Peloton (NASDAQ:PTON). Philips (NYSE:PHG) dispone di una linea di lampadine intelligenti che permettono di illuminare la propria casa; esistono strumenti di monitoraggio del sonno, sistemi di intrattenimento, forni, lavatrici, sistemi di sicurezza e aspirapolvere. Tutto ciò che può essere automatizzato lo sarà.
Alcune aziende si stanno concentrando sul retrofitting (ovvero l’aggiunta di nuove tecnologie o funzionalità a un vecchio sistema) degli attuali dispositivi analogici, trasformandoli così in dispositivi smart, come ad esempio l’integrazione di un dispositivo sulla propria serratura che poi può essere bloccata e sbloccata usando il telefono. RYSE ha un motore che trasforma le tapparelle tradizionali in tapparelle smart, uno degli ultimi pezzi mancanti nella casa intelligente: puoi aprire e chiudere le tapparelle utilizzando un comando vocale o automaticamente quando il sole si trova in un determinato punto.
Di fatto, attualmente RYSE detiene 4 brevetti negli Stati Uniti e in Canada, più altri 3 in sospeso; inoltre, grazie alla sentenza favorevole di una corte, l’azienda potrà far rimuovere le imitazioni del suo prodotto dalla vendita su Amazon. Mantenere questo tipo di proprietà intellettuale in un mercato pronto per una crescita esplosiva rappresenta un’enorme opportunità per gli investitori. Al momento la società sta raccogliendo 15 milioni di dollari dagli investitori attraverso un’offerta di regolamento A+ qualificata dalla Securities and Exchange Commission (SEC); questo tipo di offerta è aperta a qualsiasi investitore in cerca di una scommessa potenzialmente redditizia.
Le nostre vite sono già incredibilmente interconnesse e questa tendenza continuerà; le nostre case saranno hub di dispositivi interconnessi che automatizzeranno molti aspetti della nostra vita. Questo porterà a un enorme incremento dei ricavi per i settori dell’IoT e delle case smart, rendendolo un periodo entusiasmante per il settore.