Ieri è scomparso il celeberrimo fondatore di Luxottica (BIT:LUX), Leonardo Del Vecchio.
Del Vecchio non era solamente uno degli italiani in assoluto più ricchi, fondatore e proprietario di un vero e proprio impero industriale, ma aveva sempre avuto un occhio di riguardo nei confronti dei suoi dipendenti.
Ritorno alle origini
Creò la sua piccola azienda da nulla nel 1961, nella piccola Agordo al centro del distretto di eccellenza dell’ottica italiana, e la portò ad essere una delle principali aziende al mondo in questo settore. Nel 1999 il gruppo Luxottica divenne oltremodo celebre per aver acquistato la mitica azienda statunitense Ray-Ban.
Però, forse proprio per le sue origini umili, Del Vecchio non aveva mai scordato i difficili anni della sua infanzia e della sua adolescenza. Iniziò a lavorare già all’età di 15 anni come garzone in una fabbrica milanese che produceva medaglie e coppe, per poi diventare operaio a 22 anni in un’azienda del Trentino.
Comunque già nel 1961 quando fondò la sua impresa aveva 14 dipendenti, ed a quanto pare ha sempre avuto un occhio di riguardo per i suoi lavoratori.
Gli eventi del 2009
Nel 2009, quando ormai era già ricco e famoso, fece parlare molto di sé perché decise di aiutare i propri dipendenti in difficoltà a causa della crisi.
Erano gli anni successivi al fallimento di Lehman Brothers e dell’inizio dell’ultima grande recessione globale, con il PIL italiano crollato del 10% in soli due anni. Del Vecchio allora decise di dare il via all’operazione “il carrello della spesa” per aiutare i suoi operai che facevano fatica ad arrivare a fine mese.
Offrì loro un pacchetto di beni di largo consumo, composto da pasta, olio, caffè, per un valore di 110 euro a pacchetto. E fu solo l’inizio.
Da allora infatti diede il via ad una vera e propria forma di welfare aziendale, sostenuto e finanziato dalla società, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei suoi dipendenti in modo che lavorassero meglio.
Le azioni regalate ai lavoratori
Tra il 2011 ed il 2015 addirittura distribuì gratuitamente ai dipendenti 450 mila azioni Luxottica di sua proprietà per un controvalore complessivo di 16,5 milioni di euro.
Dopo la fusione con la francese Essilor, nel 2017, da cui nacque la holding EssilorLuxottica, venne data la possibilità ai dipendenti di acquisire ulteriori azioni del gruppo grazie al Piano di azionariato diffuso internazionale chiamato Boost 2019, seguito poi da quello del 2020 e del 2021. Il 67% dei dipendenti idonei aderì all’iniziativa in tutto il mondo, con 56.000 lavoratori EssilorLuxottica che così acquisirono una partecipazione finanziaria nel gruppo.
Per carità, nel complesso le azioni detenute dai dipendenti sono poche, tanto che possono contare solamente su due membri su 14 nel Consiglio di Amministrazione del gruppo EssilorLuxottica, ma questa rimane comunque un’importante eccezione nel panorama industriale europeo attuale. A dare il via a questa piccola rivoluzione è stato proprio Leonardo Del Vecchio, un uomo partito dal nulla ed arrivato in cima anche grazie proprio al lavoro dei suoi dipendenti.
Immagine: Wikimedia Commons
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