Il progresso economico e sociale dell’ultimo secolo è caratterizzato anche da forti danni ambientali che, già da oggi, mettono in pericolo i principali ecosistemi da cui dipende l’essere umano.
Per far fronte alle gravi problematiche ambientali a cui stiamo andando incontro, negli ultimi dieci anni si è diffuso un nuovo modello economico, ovvero l’economia circolare, la base delle politiche sostenibili da attuare per contrastare realmente i cambiamenti climatici.
Che cos’è l’economia circolare? Ci riferiamo ad un modello di produzione e consumo completamente diverso da quello a cui siamo stati abituati, che prevede la condivisione e il riutilizzo delle risorse, il noleggio e il riciclo di materiali scelti per resistere il più a lungo possibile. L’obiettivo di questo modello economico è quindi di estendere il ciclo di vita dei prodotti e i rifiuti vengono ridotti al minimo.
I vantaggi dell’economia circolare per ambiente, consumatori e imprese
Il passaggio dal tradizionale modello economico del consumismo a cui siamo abituati all’economia circolare richiede per imprese e consumatori uno sforzo considerevole, sia in termini di investimenti e politiche interne che in termini di comunicazione e promozione del cambiamento in sé.
Questo cambio di rotta sembra coinvolgere sempre di più i consumatori che, nel 2022, si mostrano più propensi ad acquistare da imprese che scelgono di prestare maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale. Man mano che l’economia circolare si diffonde all’interno dei mercati sono più evidenti i vantaggi apportati da questo modello, ben distinti in base al punto di vista da cui si analizzano.
Il passaggio al modello economico circolare è indispensabile per contenere i danni dei cambiamenti climatici, visibili già da alcuni anni e nel prossimo futuro potrebbero peggiorare ulteriormente. Questo modello, infatti, prevede una netta riduzione di emissione di CO2, l’elemento alla base di tutti i cambiamenti climatici generati fino ad oggi e provocati dall’attività dell’uomo.
Dal punto di vista dei consumatori, invece, l’economia circolare punta a rendere le persone più consapevoli, responsabili e informate su ciò che acquistano, a partire dal cibo fino ai prodotti di quotidiano utilizzo.
I vantaggi per le aziende, come riportato dal recente rapporto dell’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano sono altrettanto notevoli: l’adozione del modello di economia circolare nell’industria italiana genererebbe un valore complessivo di circa 100 miliardi di euro annui (al 2030), ovvero il 4,5% del Pil nazionale del 2019.
Economia circolare e scenario italiano
Secondo il rapporto redatto dal Politecnico di Milano, il 44% delle imprese italiane hanno già adottato pratiche di economia circolare, in particolare nel settore delle costruzioni (60%), food & beverage (50%), automotive (43%), elettronica di consumo (36%), mobili e arredo (23%).
Dal punto di vista sostenibile, l’Italia rappresenta uno dei Paesi europei più performanti in economia circolare, in grado di ottenere un tasso del riciclo di rifiuti pari al 68%, rispetto al 57% della media europea.
L’impegno di P&G per l’economia circolare
Procter & Gamble, multinazionale americana di beni di largo consumo, è fortemente consapevole dei rischi a cui l’umanità e il pianeta sono strettamente connessi e da molti anni rinnova il suo impegno diretto in tema di sostenibilità ambientale.
Tra gli obiettivi da voler raggiungere nel prossimo futuro, entro il 2030, la multinazionale si impegna a ridurre del 50% la plastica vergine derivata dal petrolio utilizzato per la produzione degli imballaggi e si impegna ad aumentare l’utilizzo della plastica riciclata post consumo. Nel 2021, il 73% degli imballaggi dei prodotti P&G è riciclabile o riutilizzabile e continueranno a lavorare affinché il 100% degli imballaggi siano riciclabili o riutilizzabili.
Al tempo stesso, un team di esperti lavora sul miglioramento degli step finali del ciclo di vita della plastica, attraverso l’invenzione di una tecnologia in grado di riportare il polipropilene utilizzato allo stato puro, rendendolo di nuovo utilizzabile. A questo proposito, la multinazionale è impegnata a guidare un consorzio per l’adozione di una tecnologia rivoluzionaria nell’ambito della raccolta differenziata.
Ma non solo, P&G si è impegnata a collaborare con CoRePla per la realizzazione del progetto “L’Economia Circolare è un Gioco di Squadra”, all’interno di Explora, il Museo dei Bambini di Roma. Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere i bambini sul tema dello sviluppo sostenibile del pianeta e del riutilizzo degli imballaggi di plastica.
Progetto HolyGrail 2.0
Tra i progetti più importanti in ambito della sostenibilità troviamo il progetto HolyGrail 2.0, premiato dai più importanti premi internazionali sull’innovazione nel campo del packaging sostenibile. Questo importante progetto di Procter & Gamble ha l’obiettivo di raccontare e divulgare l’impegno coordinato per la risoluzione di uno dei più gravi problemi legati al riciclo della plastica, ovvero la separazione dei prodotti e materiali dopo la raccolta differenziata.