La domanda di mutui ipotecari negli Stati Uniti ha registrato il calo settimanale più marcato degli ultimi quattro anni, a causa del forte aumento dei tassi di interesse che ha colto di sorpresa gli acquirenti di case.
Dopo settimane di cali costanti, la nuova impennata dei tassi d’interesse ha allontanato i potenziali acquirenti, molti dei quali sono stati messi da parte a causa di problemi di accessibilità economica.
La Mortgage Bankers Association (MBA) ha riportato che le richieste di mutui sono scese del 17% nella settimana conclusasi l’11 ottobre, segnando il più grande calo settimanale dall’inizio della pandemia COVID-19 nell’aprile 2020.
Le richieste calano mentre i tassi ipotecari salgono ai livelli più alti da agosto
Il crollo del 17% delle richieste di mutui segue il calo del 5,1% della settimana precedente, estendendo il trend negativo alla terza settimana consecutiva.
In prospettiva, l’ultima volta che la domanda di mutui è scesa di un margine così significativo è stato all’inizio di aprile 2020, quando i blocchi iniziali del COVID-19 hanno fatto crollare le richieste del 17,9%.
L’attività di rifinanziamento, molto sensibile alle fluttuazioni dei tassi d’interesse, ha subito la scorsa settimana uno sconcertante calo del 26%, il maggiore da marzo 2020, poiché l’aumento dei tassi ha reso le opzioni di rifinanziamento meno interessanti per i proprietari di case esistenti.
I tassi ipotecari aumentano, trainati dai rendimenti dei titoli del tesoro
Il tasso d’interesse medio per i mutui a tasso fisso a 30 anni con saldi conformi (fino a 766.550 dollari) è salito al 6,52%, il massimo dall’agosto 2024, con un aumento di 16 punti base rispetto alla settimana precedente.
Per i mutui jumbo, che si applicano alle case con un prezzo superiore a 766.550 dollari, il tasso medio è salito al 6,76%, con un aumento di 12 punti base.
L’aumento dei tassi ipotecari è stato determinato principalmente dai rendimenti dei titoli del tesoro statunitensi. Il rendimento dei titoli del tesoro a 30 anni, un parametro di riferimento fondamentale per i costi dei mutui a lungo termine, è salito al 4,40% alla fine della scorsa settimana, il livello più alto dalla fine di luglio del 2024.
L’aumento dei rendimenti dei titoli del tesoro è stato stimolato da dati economici più forti del previsto e da una lettura dell’inflazione sorprendentemente più alta a settembre.
I dati della scorsa settimana hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo (IPC) è leggermente rallentato al 2,4% su base annua a settembre, in calo rispetto al 2,5% di agosto, ma è risultato superiore alle previsioni del 2,3%. L’inflazione core, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, è aumentata al 3,3% su base annua a settembre, superando le aspettative del mercato del 3,2%.
Per ulteriori aggiornamenti su questo argomento, aggiungi Benzinga Italia ai tuoi preferiti oppure seguici sui nostri canali social: X e Facebook.
Ricevi informazioni esclusive sui movimenti di mercato 30 minuti prima degli altri trader
La prova gratuita di 14 giorni di Benzinga Pro, disponibile solo in inglese, ti permette di accedere ad informazioni esclusive per poter ricevere segnali di trading utilizzabili prima di milioni di altri trader. CLICCA QUI per iniziare la prova gratuita.