L’economia degli Stati Uniti ha ripreso slancio nel secondo trimestre, crescendo a un ritmo annualizzato del 3,3%: un netto cambiamento rispetto al primo trimestre, che era stato un po’ fiacco, con una contrazione dello 0,5%, mentre le aziende cercavano di gestire il ritorno dei dazi sotto il presidente Donald Trump.
Il report pubblicato giovedì dal Bureau of Economic Analysis ha mostrato che l’economia non solo è cresciuta, ma ha anche leggermente superato la stima iniziale del 3,1%, grazie a una spesa dei consumatori e a investimenti privati migliori del previsto.
Si tratta della più forte espansione trimestrale dal terzo trimestre del 2023 e un chiaro segno che l’attività economica si sta normalizzando dopo un inizio d’anno difficile.
Uno dei fattori chiave della ripresa è stata una netta inversione delle distorsioni legate al commercio. Il deficit commerciale statunitense dei beni si è ridotto drasticamente a 85,88 miliardi di dollari a giugno, dimezzandosi quasi rispetto al livello di marzo, quando le aziende si sono affrettate ad anticipare le importazioni prima che entrassero in vigore i dazi annunciati ad aprile.
Il riequilibrio ha contribuito a stabilizzare il PIL dopo che i dati del primo trimestre erano stati penalizzati da un deficit commerciale record. Le importazioni, che vengono sottratte dal calcolo del PIL, erano aumentate all’inizio dell’anno, ma hanno subito un rallentamento nel secondo trimestre, consentendo alla domanda interna di emergere.
In un comunicato separato, il Dipartimento del Lavoro ha riportato che le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese a 229.000 la scorsa settimana, in calo di 5.000 rispetto al periodo precedente e leggermente migliori del previsto. Anche le richieste continuative sono scese a 1,954 milioni.
I consumatori aumentano la spesa, le imprese tornano a fare profitti
La spesa reale dei consumatori è cresciuta dell’1,6%, rispetto allo 0,5% del primo trimestre, grazie al continuo sostegno degli americani all’economia attraverso una forte domanda di servizi e beni durevoli.
La componente delle vendite del PIL, che esclude le variazioni delle scorte e l’operazione, è aumentata del 6,8%, in netto contrasto con il calo del 3,1% del primo trimestre.
Gli utili delle imprese sono aumentati del 2% a 3.266 miliardi di dollari, dopo un calo del 3,3% nel trimestre precedente. Gli utili non distribuiti sono saliti del 6,7%, mentre il flusso di cassa netto è migliorato del 4,8%, suggerendo che le aziende stanno ancora ricostituendo le loro riserve.
Reazioni del mercato
I futures sugli indici azionari hanno registrato modesti guadagni nelle prime fasi di negoziazione, con quelli sull’S&P 500 in rialzo dello 0,13%, quelli sul Dow Jones in aumento dello 0,23% e quelli sul Nasdaq 100 in crescita dello 0,16%.
Le azioni di Nvidia Corp. (NASDAQ:NVDA) hanno registrato un calo nel pre-market, e anche dopo l’apertura dei mercati il trend negativo è proseguito. Il produttore di chip ha registrato utili superiori alle attese, ma gli investitori sono apparsi cauti in risposta alla sua guidance “solo” leggermente migliore del previsto.
Nel mercato dei metalli, l’oro è salito dello 0,1% a 3.401,62 dollari per oncia troy, mentre l’argento è avanzato dell’1,1% a 39,01 dollari.
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Foto: FOTOGRIN via Shutterstock