Tom Lee, capo della ricerca presso Fundstrat Global Advisors, ha messo in luce un fattore cruciale che potrebbe spiegare perché la Banca Centrale Europea (BCE) sia riuscita a tagliare i tassi d’interesse, mentre la Federal Reserve (Fed) statunitense no.
Cosa è successo
In un’intervista di lunedì con CNBC, Tom Lee ha spiegato che la decisione della Banca Centrale Europea di tagliare i tassi d’interesse deriva dal modo in cui calcola l’inflazione core — escludendo i costi abitativi.
Ha sottolineato che questo contrasta nettamente con gli Stati Uniti, dove l’abitazione gioca un ruolo di primo piano nei dati sull’inflazione. Secondo Lee, se gli Stati Uniti usassero l’approccio europeo, il loro CPI core apparirebbe in realtà inferiore a quello europeo, potenzialmente giustificando i tagli dei tassi.
A tal proposito, Lee prevede un’inclinazione “dovish” da parte della Fed verso la fine dell’anno. “Credo che ci dovrebbe essere un’inclinazione dovish da parte della Fed, o che questa sia l’opportunità al rialzo entro la fine dell’anno,” ha dichiarato Lee.
In particolare, la BCE ha ridotto i costi di indebitamento otto volte dallo scorso giugno, per un totale del 2% di diminuzione. Ciò è stato fatto per sostenere l’economia dell’Eurozona in difficoltà, che già affrontava sfide prima di essere ulteriormente colpita dalle politiche economiche e commerciali imprevedibili degli Stati Uniti.