Il CEO di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) Elon Musk è apparso lunedì sera al Consiglio annuale dei CEO del Wall Street Journal, dove è stato intervistato da Joanna Stern.
Musk ha espresso la sua opinione sull’imminente disegno di legge sulle infrastrutture, nonché sul governo e il suo ruolo; ha anche affrontato il rapporto teso fra Stati Uniti e Cina. Ecco i punti salienti del suo intervento.
Sul disegno di legge sulle infrastrutture
Musk non è entusiasta del disegno di legge sulle infrastrutture e in riferimento al deficit da 3.000 miliardi di dollari, lo ha definito “folle”.
L’imprenditore ha detto che difficilmente riceverà una chiamata dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden; in merito alla necessità di infrastrutture essenziali, Musk ha sottolineato che occorre costruire autostrade e tunnel a due piani.
“Il problema del traffico esiste sulle autostrade, non nelle periferie. Non vedo un grande sforzo in questa direzione”, ha dichiarato Musk.
Il CEO di Tesla si è poi detto favorevole all’eliminazione di tutti gli incentivi statali e ha indicato come esempio i crediti d’imposta da 7.500 dollari per i veicoli puliti: Musk ha affermato che questi sono stati istituiti per volere dei suoi concorrenti e che Tesla non ne beneficia più.
“Sto letteralmente dicendo di sbarazzarsi di tutti gli incentivi… ma anche per petrolio e gas”, ha dichiarato l’amministratore delegato.
Sul ruolo del governo
Musk non è un sostenitore dell’enorme ruolo riservato allo stato nella società, ma non è nemmeno un libertario totale.
“Penso che il ruolo del governo dovrebbe essere quello di un arbitro, non di un giocatore in campo; il governo non dovrebbe ostacolare il progresso”, ha affermato Musk durante l’evento.
Il crescente fardello di nuove regole e normative ogni anno porta all’indurimento delle “arterie della civiltà”, secondo Musk.
Per esprimere il suo punto di vista, Musk ha richiamato gli esempi della Germania Orientale e Occidentale e della Corea del Nord e del Sud, lodando l’efficienza delle imprese private rispetto alle loro controparti pubbliche. “Dobbiamo ridurre al minimo ciò che fa il governo”.
Musk ha definito il governo essenzialmente come un’azienda monopolistica con la licenza a poter indulgere nella violenza.
Sulla tassazione
Durante la sua apparizione, Musk ha chiarito che paga molte tasse; ha affermato che la sua aliquota fiscale è del 53% e che ciò “non è scontato”.
Il CEO di Tesla considera l’imposta di successione (più precisamente “estate tax”) come una “buona tassa”, dicendo che è qualcosa di analogo all’allocazione di capitale.
Sulle relazioni USA-Cina
Musk ha toccato un’ampia gamma di argomenti, dalla diminuzione della popolazione umana alle relazioni fra Stati Uniti e Cina. Musk ha affermato che il calo del tasso di natalità rappresenta una minaccia per la civiltà.
Musk ha detto che la Cina avrà un’economia due o tre volte più grande di quella degli Stati Uniti e che questo fatto non è ancora stato pienamente compreso da alcuni dirigenti cinesi; ha sottolineato la necessità che la Cina agisca come il “ragazzo più grande del quartiere”.
“Gli altri Paesi non sono una minaccia se sei il ragazzo più grande del quartiere”, ha dichiarato Musk; nel complesso, ha affermato che Tesla ha un buon rapporto con la Cina, tuttavia non necessariamente approva tutto ciò che fanno i cinesi.
Foto per gentile concessione di Nvidia Corp. tramite Flickr