- La prima vice del Fondo Monetario Internazionale, la direttrice generale Gita Gopinath, ha avvertito che le sanzioni occidentali alla Russia potrebbero creare piccoli blocchi valutari basati sul commercio tra gruppi separati di Paesi, riporta il Financial Times.
- Tutto ciò potrebbe progressivamente diluire il predominio del dollaro USA, portando a un sistema monetario internazionale più frammentato.
- Gopinath ha osservato che nel corso degli ultimi due decenni la quota del dollaro USA nelle riserve internazionali è scesa dal 70% al 60%, grazie al dollaro australiano, seguito dallo yuan cinese.
- Il dollaro rimarrebbe la principale valuta globale, ma la frammentazione è senza dubbio possibile a un livello inferiore, ha ammesso Gopinath.
- Inoltre, la guerra stimolerebbe l’adozione della finanza digitale, dalle criptovalute alle stablecoin fino alle valute digitali delle banche centrali (CBDC).
- Il maggiore utilizzo di altre valute nel commercio mondiale porterebbe a un’ulteriore diversificazione degli asset di riserva detenuti dalle banche centrali nazionali.
- Secondo Gopinath, Pechino ha cercato di internazionalizzare lo yuan prima della crisi attuale ed era già in vantaggio rispetto ad altre nazioni nell’adozione di una CBDC, ma è improbabile che lo yuan possa sostituire il dollaro come valuta di riserva dominante.
- La Russia ha cercato per anni di ridurre la sua dipendenza dal dollaro; tuttavia, prima dell’invasione deteneva un quinto delle sue riserve estere in asset denominati in dollari, con una quota notevole in Germania, Francia, Regno Unito e Giappone.
- Foto di Sharon McCutcheon su Unsplash
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