Mentre la crisi Russia-Ucraina persiste, martedì le potenze occidentali hanno annunciato sanzioni; i mercati globali tuttavia sembrano aver risposto in modo propositivo allo scenario geopolitico attuale.
Rialzo dei futures USA
Al momento della pubblicazione, i futures sull’indice Dow Jones erano in aumento dello 0,45% a 33.677 punti, quelli sul Nasdaq segnavano +0,7% a 13.960,75 e i futures sull’S&P 500 guadagnavano lo 0,55% a 4.322,25. Martedì l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) aveva chiuso in ribasso dell’1,07% a 429,57 dollari.
“Le azioni statunitensi sono ben al di sopra dei minimi mattutini. Questo perché alcuni trader ritengono che molte delle attese del conflitto Ucraina-Russia si siano già riflesse nella pressione di vendita delle ultime settimane”, ha scritto Edward Moya, analista senior di OANDA, in un nota inviata per e-mail.
Leggi anche: Biden svela la prima ondata di sanzioni contro la Russia
Moya ha affermato che, sebbene la fiducia dei consumatori statunitensi si stia indebolendo, la crescita per il 2022 resta intatta. Nella nota, l’analista ha indicato che la lettura principale sulla fiducia è scesa da un dato rivisto di 111,1 a 110,5.
“I fattori negativi sono visibili a tutti, ma la debolezza, nella migliore delle ipotesi, è modesta”, ha dichiarato l’analista.
“L’economia e i consumatori sono ancora su basi solide e ciò dovrebbe sostenere una forte ripresa economica una volta che si saranno attenuate le pressioni inflazionistiche derivanti dalle tensioni geopolitiche”.
Mercati asiatici misti
Mercoledì i mercati asiatici sono risultati contrastati. L’indice Hang Seng ha avuto un rialzo dello 0,6% a 23.660,07, mentre il Nikkei di Tokyo è sceso dell’1,7% a 26.449,61.
L’indice indiano BSE Sensex ha guadagnato lo 0,57% a 57.624,59, mentre il tailandese SET è sceso dello 0,21% a 1.687,61.
Come riporta il South China Morning Post, sulla Borsa di Hong Kong sono tornati gli acquirenti dopo un sell-off che da venerdì scorso ha spazzato via oltre 141 miliardi di dollari di valore di mercato in titoli tecnologici.
Arretra il petrolio
Mercoledì i prezzi del petrolio sono in calo; il mercato prevede il ritorno sul mercato del greggio iraniano, dato che il Paese potrebbe beneficiare del rilancio di un accordo nucleare, ha riferito Reuters.
I futures sul greggio WTI con scadenza ad aprile sono scesi dello 0,02% a 91,89 dollari e quelli sul greggio ICE Brent con scadenza ad aprile hanno ceduto lo 0,05% a 96,79 dollari.
In base a quanto emerso, le sanzioni imposte alla Russia dopo che il Presidente Vladimir Putin ha annunciato il riconoscimento di due regioni separatiste dell’Ucraina non influiranno sulle esportazioni di energia.
“Le sanzioni che vengono imposte oggi, così come quelle che potrebbero essere imposte nel prossimo futuro, non mirano e non mireranno ai flussi di petrolio e gas”, ha dichiarato un funzionario senior del Dipartimento di Stato USA, secondo Reuters.
L’oro risulta invariato
Al momento della pubblicazione, i prezzi spot dell’oro mostravano un cambiamento marginale a quota 1.896,51 dollari; anche i futures sull’oro COMEX con scadenza ad aprile risultano invariati a 1.898,30 dollari.
“L’oro ha una resistenza provvisoria al livello dei 1.920 dollari, ma al di là di quella si trova l’area dei 1.950 dollari”, ha dichiarato Moya di OANDA.