Il governo italiano (teoricamente di destra) ha preso una decisione senza precedenti applicando una tassa straordinaria che prevede un prelievo del 40% sui profitti delle banche, in pieno stile sovietico.
La tassa, che mira strategicamente al margine di interesse netto, ha sconvolto il panorama finanziario martedì nonostante l’obiettivo di iniettare nuove risorse nelle casse di Roma in difficoltà a causa del debito.
Sfruttando i pesanti guadagni accumulati dalle banche grazie all’ambiente favorevole dei tassi di interesse, le entrate possono essere canalizzate verso un fondo ipotecario per l’edilizia abitativa e alleviare il carico fiscale sperimentato sia dalle famiglie che dalle imprese, ha scritto il Consiglio dei Ministri.
Ricavi delle banche italiane alle stelle mentre la BCE aumenta i tassi
La decisione dell’Italia di presentare questa politica fiscale arriva in un momento in cui il PIL del paese è diminuito inaspettatamente dello 0,3% nel secondo trimestre del 2023.
I principali attori del settore bancario italiano hanno riportato bilanci migliori del previsto, accompagnati da previsioni migliorate, rafforzati dalla serie di aumenti dei tassi di interesse della Banca Centrale Europea, che hanno contribuito positivamente alla salute finanziaria delle banche.
Nell’ultimo anno, la Banca Centrale Europea (BCE) ha aumentato i tassi di interesse per nove volte consecutive, portando il tasso di rifinanziamento principale a 4,25%, il più alto dal ottobre 2008, e il tasso di deposito a un massimo di oltre 22 anni del 3,75%. La principale istituzione finanziaria italiana, Intesa Sanpaolo Spa (OTCPK:ISNPY), ha riportato ricavi trimestrali record che sono saliti a 6,34 miliardi di dollari.
I mercati puniscono la decisione del governo
La borsa di Milano è stata la peggiore performer in Europa, con l’indice FTSE MIB che è crollato del 2,5%, segnando il declino più significativo da metà marzo. Si prevede che questa tendenza al ribasso si estenderà all’iShares MSCI Italy ETF (NYSE:EWI).
In particolare, il settore bancario ha subito l’impatto dell’annuncio fiscale. Le azioni di Intesa hanno subito un calo dell’8%, rappresentando il suo più significativo declino in una singola sessione dal marzo 2022. Allo stesso modo, Unicredit Spa (OTCPK:UNCRY) ha subito una diminuzione del 6,5%, sottolineando l’impatto su tutto il settore della decisione fiscale.