Nelle prime contrattazioni di martedì mattina la borsa di Hong Kong era in rialzo dell’1,1%, con i mercati dell’area Asia-Pacifico che mostravano un andamento prevalentemente vivace.
L’impennata dei titoli big tech a grande capitalizzazione, tra cui Alibaba Group Holding Ltd. (NYSE:BABA), Tencent Holdings Ltd (OTC:TCEHY), JD.com Inc. (NYSE:JD) e Baidu Inc. (NASDAQ:BIDU) ha contribuito allo slancio.
Titolo | Movimento (+/-) |
---|---|
Alibaba | +2,65% |
Tencent | +1,2% |
Baidu | +0,26% |
JD.Com | +1,2% |
Anche i titoli cinesi di auto elettriche quotati negli Stati Uniti hanno registrato un netto rialzo sulla scia dei dati positivi delle consegne di giugno.
Titolo | Movimento (+/-) |
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Nio | +2,25% |
Xpeng | +3,7% |
Li Auto | +2,58% |
A giugno Nio ha consegnato la cifra record di 12.961 veicoli, in aumento del 60% su base annua; il mese scorso Xpeng ha consegnato 15.295 veicoli, il 133% in più rispetto allo stesso mese di un anno fa; infine, a giugno Li Auto ha consegnato 13.024 Li ONE (l’unico modello attualmente in vendita della casa automobilistica), con un aumento del 63% su base annua.
Gli altri mercati dell’area Asia-Pacifico
L’indice cinese SSE Composite era in aumento dello 0,2%, mentre lo Shenzhen Component cedeva lo 0,2%.
Al momento della pubblicazione, l’indice giapponese Nikkei 225 guadagnava lo 0,86%, il sudcoreano KOSPI era in rialzo dell’1,67% e l’indice australiano S&P/ASX 200 segnava +0,3%.
Futures statunitensi
Nella tarda serata di lunedì (ora di New York) i futures sull’S&P 500 erano in rialzo dello 0,5%, i futures sul Dow Jones erano in aumento dello 0,4% e i futures sul Nasdaq segnavano +0,7%.
I fattori macroeconomici
Mentre ieri i mercati statunitensi sono rimasti chiusi per le festività del 4 luglio, i mercati dell’area Asia-Pacifico hanno mostrato slancio poiché la ripresa dei prezzi del petrolio ha prevalso sui timori legati alla recessione.
Al momento della pubblicazione, i futures sul greggio statunitense erano in rialzo del 2,14% a 110,73 dollari al barile, mentre i futures sul greggio Brent guadagnavano lo 0,5% a 114,04 dollari al barile.
L’impennata dei prezzi del petrolio è giunta dopo che gli ultimi dati dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) hanno mostrato un minor livello di produzione e i disordini in Libia si sono aggiunti alle preoccupazioni relative alle sanzioni contro la Russia.
I mercati probabilmente hanno anche avuto un po’ di supporto in base alle aspettative che il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden possa annullare alcuni dazi sulle importazioni cinesi già questa settimana, secondo il Wall Street Journal.
Foto tramite i viewfinder su Shutterstock
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