Questo venerdì mattina, il tasso di inflazione annuale del Giappone mostrerà un nuovo declino, cogliendo molti alla sprovvista, poiché è sceso inaspettatamente al 3,2% a maggio 2023 dal picco del mese precedente del 3,5%, mancando le previsioni di mercato del 4,1%. La frenata è evidente in vari settori, con mobili e utensili per la casa che passano dal 10,0% al 9,6%, e le spese per carburante, luce e acqua che diminuiscono costantemente per il quarto mese consecutivo, con l’elettricità che registra una significativa diminuzione del -17,1% rispetto al -9,3%. Nonostante alcuni settori rimangano stabili, come l’edilizia (1,2%) e l’istruzione (1,3%), altri, come il trasporto (2,2%), l’abbigliamento (3,9%), l’assistenza sanitaria (2,1%) e gli articoli vari (1,3%), hanno mostrato una crescita dei prezzi accelerata. In particolare, i prezzi degli alimentari sono aumentati al livello più alto dal settembre 1976, passando dall’8,4% di aprile all’8,6%. Inoltre, l’inflazione di base è scesa al 3,2% a maggio dal picco di tre mesi del 3,4% di aprile, scendendo al di sotto delle previsioni del 3,1% e rimanendo al di sopra dell’obiettivo del 2% della Banca del Giappone per il 14° mese consecutivo. Su base mensile, i prezzi al consumo si sono stabilizzati a maggio, dopo il più forte aumento dall’aprile 2014 con un aumento del 0,6% ad aprile.
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Nel campo dell’analisi tecnica, la coppia USD/JPY si trova nella Fase 3 del suo ciclo sul grafico settimanale, indicando una potenziale discesa in vista con minimi sempre più bassi che stanno già prendendo forma. Un pattern armonico a 5 punti verso il basso suggerisce ulteriore potenziale per questo movimento. Con il prossimo annuncio del FOMC negli Stati Uniti la prossima settimana, la traiettoria della coppia è probabile che incontri turbolenze, mettendo in discussione qualsiasi previsione di movimenti fluidi e costanti.