Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha suggerito nella giornata di mercoledì la possibilità di un allentamento della politica monetaria “a un certo punto dell’anno”, sottolineando l’incertezza delle prospettive economiche e l’imperativo di muoversi con cautela.
Prospettive economiche e di politica monetaria
Nel discorso di apertura del suo intervento semestrale davanti al Congresso degli Stati Uniti, Powell ha sottolineato la robusta attività economica, con una crescita del PIL del 3,1% nel 2023, alimentata da una solida domanda dei consumatori e dal miglioramento delle condizioni dell’offerta. Nonostante un mercato del lavoro relativamente rigido, Powell ha affermato che si sta raggiungendo un equilibrio tra domanda e offerta di lavoro, con un aumento dei posti di lavoro in media di 239.000 unità al mese e un tasso di disoccupazione stabilizzato al 3,7%.
“La rigidità del mercato del lavoro si è attenuata e i progressi in materia di inflazione sono proseguiti”, ha dichiarato.
Nonostante i tassi di inflazione si siano ridotti rispetto ai massimi precedenti, rimangono al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed, ha dichiarato il presidente della Fed. L’indice delle spese per consumi personali è aumentato del 2,4% nei 12 mesi terminati a gennaio, mentre i prezzi PCE core sono aumentati del 2,8%.
Powell ha ribadito l’impegno del Federal Open Market Committee a riportare l’inflazione al suo livello obiettivo.
Dopo un significativo inasprimento della politica monetaria dall’inizio del 2022, Powell ha dichiarato che il tasso di policy è “probabilmente al suo picco per questo ciclo”, ponendo le basi per una possibile riduzione in funzione dei continui progressi verso l’obiettivo del 2% di inflazione e di un’attenta valutazione dei dati e dei rischi in arrivo.
Powell segnala i rischi di un allentamento prematuro
Powell ha parlato dell’equilibrio che il FOMC deve affrontare: il rischio di allentare troppo presto la politica potrebbe annullare i progressi compiuti in materia di inflazione, rendendo potenzialmente necessaria una politica ancora più restrittiva per tornare all’obiettivo del 2%.
Al contrario, ritardare gli aggiustamenti potrebbe indebolire l’attività economica e l’occupazione.
“Non riteniamo opportuno ridurre il tasso di policy fino a quando non avremo maggiore fiducia nel fatto che l’inflazione si muova in modo sostenibile verso il 2%”, ha dichiarato.
La Fed rimane fedele al suo obiettivo di inflazione del 2%, con l’obiettivo di ripristinare la stabilità dei prezzi come pietra miliare per un’occupazione e una crescita economica sostenute.
Reazioni del mercato
L’indice del dollaro statunitense (DXY), tracciato dall’Invesco DB USD Index Bullish Fund ETF (NYSE:UUP), è sceso significativamente dopo le dichiarazioni di Powell, mentre gli operatori hanno rafforzato le scommesse sui tagli dei tassi della Fed nel corso dell’anno.
I futures sugli indici azionari statunitensi hanno indicato un inizio di giornata positivo a Wall Street. I contratti sull’S&P 500 sono saliti dello 0,5%, mentre quelli sul Nasdaq 100, che è un indice tecnologico, sono saliti dello 0,9%.
Foto via Shutterstock