L’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti ha superato le aspettative a febbraio, rispecchiando la solida performance registrata a gennaio e mettendo in dubbio l’imminente inizio dei tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Nel febbraio 2024, il tasso d’inflazione è salito al 3,2% rispetto all’anno precedente, come reso noto martedì dal Bureau of Labor Statistics.
Ecco i punti salienti del report sull’inflazione di febbraio:
- La variazione su base annua dell’indice IPC è salita al 3,2% a febbraio, superando sia il tasso precedente che quello previsto del 3,1%.
- L’IPC principale ha registrato un aumento mensile dello 0,4%, in crescita rispetto al precedente 0,3% e in linea con il previsto aumento dello 0,4%.
- L’IPC core, esclusi i beni energetici e alimentari, è sceso dal 3,9% di gennaio 2024 al 3,8% di febbraio 2024, leggermente superiore al calo previsto del 3,7%.
- Su base mensile, l’IPC core è aumentato dello 0,4%, in linea con il dato di gennaio e superando il previsto aumento dello 0,3%.
Implicazioni e reazioni del mercato
Le aspettative del mercato per un taglio dei tassi da parte della Fed entro giugno sono diminuite in quanto gli operatori hanno corretto le loro previsioni in risposta al report sull’inflazione superiore alle aspettative. Le probabilità implicite di un taglio dei tassi di interesse entro giugno sono scese al 67%, dal 70% precedente alla pubblicazione.
Tra una settimana si terrà la riunione di due giorni del Federal Open Market Committee (FOMC). Sebbene non siano previsti aggiustamenti dei tassi di interesse, gli investitori analizzeranno attentamente le previsioni economiche riviste dalla Fed.
Nel dicembre 2023, i responsabili delle politiche hanno previsto un’inflazione media del 2,4% nel 2023, del 2,1% nel 2025 e di raggiungere l’obiettivo del 2% nel 2026. Sulla base di queste proiezioni, la Fed ha accennato alla possibilità di tre tagli dei tassi nel 2024, quattro nel 2025 e altri due tagli nel 2026, con tassi sui fed fund che potrebbero raggiungere il 2,9%.
Tuttavia, con gli ultimi report sull’inflazione che hanno superato le aspettative, c’è ora il rischio di rivedere al rialzo le proiezioni sui tassi di interesse.
Dopo la pubblicazione del report sull’inflazione, il Dollar Index (DXY), seguito dall’Invesco DB USD Index Bullish Fund ET (NYSE:UUP), è aumentato.
I rendimenti dei titoli del tesoro sono rimasti sostanzialmente invariati, con il rendimento a due anni, sensibile alle variazioni dei tassi di interesse, scambiato al 4,55%.
I futures sulle principali medie statunitensi sono saliti durante la sessione di pre-market di martedì, con i contratti dell’S&P 500 in rialzo dello 0,4% alle 8:35 di New York.
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