Lunedì, nel documento più recente depositato presso la Securities and Exchange Commission, la società di credito ipotecario LoanDepot Inc ha svelato la propria intenzione di diventare una società quotata in Borsa, quotandosi nel listino del NYSE (la Borsa di New York) con il ticker ‘LDI’.
Cosa è successo: il prospetto preliminare depositato di recente non menziona dettagli quali il numero di azioni e il prezzo dell’offerta pubblica iniziale (IPO); nel settembre dello scorso anno Bloomberg ha citato alcune fonti che stimavano la valutazione di LoanDepot fra i 12 e i 15 miliardi di dollari.
Goldman Sachs, Bank of America Securities e Credit Suisse saranno fra i principali sottoscrittori dell’offerta.
Secondo le statistiche citate da Bloomberg, LoanDepot detiene una quota del 2,6% nel mercato dei mutui, stimato in 11.000 miliardi di dollari, e si colloca al secondo posto tra i mutuatari non bancari al dettaglio; nei primi nove mesi dello scorso anno LoanDepot ha generato un utile netto di 1,47 miliardi di dollari.
Perché è importante: diversi fattori, come i programmi di distribuzione dei vaccini anti-Covid e le misure di stimolo economico, stanno consentendo la riapertura graduale dell’attività economica negli Stati Uniti; anche il mercato immobiliare statunitense sta assistendo a un rimbalzo a causa dei bassi tassi ipotecari, sostiene Bloomberg.
In precedenza LoanDepot, che fornisce servizi di prestito e di rifinanziamento per la casa, aveva presentato una bozza di registrazione per l’IPO nel novembre 2020; la società aveva cercato di quotarsi in Borsa anche nel 2015, ma poi ha ritirato l’IPO dopo il crollo delle azioni del rivale di mercato LendingClub Corp (NYSE:LC), come riporta Bloomberg.
Fra i prestatori di mutui ipotecari che hanno effettuato IPO di recente, vi sono Guild Holdings Co. (NYSE:GHLD) e Rocket Companies Inc (NYSE:RKT), società madre di Quicken Loans.