Nio Inc (NYSE:NIO) ha iniziato la costruzione della sua seconda fabbrica al Neo Park di Hefei, nella provincia cinese di Anhui, secondo quanto riportato giovedì da CnEVPost.
Cosa è successo La seconda unità dovrebbe iniziare la produzione nel terzo trimestre del 2022, secondo William Li, fondatore e CEO di Nio.
“È molto veloce, l’ho guardato ieri e l’impianto ha già iniziato a costruire la parte strutturale”, ha affermato Li, secondo CnEVPost.
Il 29 aprile il governo municipale di Hefei e Nio avevano annunciato congiuntamente l’apertura ufficiale del parco.
La struttura si estende su 16.950 acri e probabilmente garantirà una capacità annua di 1 milione di veicoli e 100 gigawattora di batterie con un investimento anticipato di 50 miliardi di yuan (7,83 miliardi di dollari).
Li ha affermato che i pacchi batteria verranno trasportati attraverso un “corridoio logistico” che eliminerà la necessità di veicoli nel parco.
Mercoledì le azioni Nio hanno chiuso la sessione regolare in ribasso di quasi l’1,9% a 42,74 dollari e nella sessione after-hours hanno ceduto un altro 1,01% a 42,31 dollari.
Perché è importante L’amministratore delegato di Nio ha rivelato che il chilometraggio medio per la logistica dei veicoli è di soli 901 chilometri, il che consente di risparmiare da 3.000 yuan (470 dollari) a 4.000 yuan (626,60 dollari) per produrre un’auto, rispetto a rivali come Bayerische Motoren Werke AG (OTC:BMWYY), Audi – marchio di Volkswagen AG (OTC:VWAGY) – e Mercedes-Benz – divisione di Daimler AG (OTC:DDAIF) – secondo CnEVPost.
Nel frattempo la rivale statunitense di Nio, Tesla Inc (NASDAQ:TSLA), ha interrotto i piani per l’espansione della sua Gigafactory di Shanghai a causa delle tensioni fra Stati Uniti e Cina.
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Nio ha confermato a Benzinga che le città possono iniziare ad avanzare offerte per ospitare il Nio Day 2021, l’evento annuale sia per gli utenti che per gli ospiti dell’azienda; l’ultima volta il Nio Day si è tenuto a Chengdu.
Questo mese Nio ha confermato che il calo delle consegne registrato a maggio non è dovuto all’attuale crisi globale dei chip, ma a una modifica apportata dall’Amministrazione statale delle imposte (STA) alle regole di fatturazione auto della Cina.
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Foto per gentile concessione di Nio