Novembre ha rappresentato un ottimo mese per gli investitori a livello mondiale, tra le notizie positive sullo sviluppo dei vaccini e le speranze di ripresa economica che hanno portato ai guadagni dei titoli azionari; l’indice Dow Jones si prepara a mostrare la sua migliore performance mensile dal gennaio 1987, mentre l’S&P 500 e il Nasdaq sono sulla buona strada per registrare le loro migliori prestazioni da aprile.
I mercati hanno perso terreno nell’ultimo giorno di mercato del mese, con i futures sull’indice Dow Jones in calo dello 0,82% e quelli sull’S&P 500 che segnano -0,65% (all’ultimo controllo effettuato lunedì); i futures sul greggio WTI mostrano un ribasso dell’1,67%, a 44,47 dollari mentre quelli sull’oro scendono dello 0,26%, a 1.783,40 dollari. Il rendimento dei Treasury decennali è sceso di 0,8 punti base allo 0,834%.
Asia: l’indice giapponese Nikkei ha chiuso in flessione dello 0,79%, registrando però la migliore performance mensile in 27 anni. Ad ottobre, la produzione industriale del Giappone è cresciuta su base mensile del 3,8%, mentre il dato sull’avvio di nuove abitazioni è sceso su base annua dell’8,3%; per la giornata di oggi si attendono i dati dell’indice PMI sulla disoccupazione, quelli sulla spesa in conto capitale e il PMI manifatturiero.
L’indice cinese Shanghai Composite è sceso dello 0,49%, ma a novembre ha registrato un aumento del 5%. A novembre gli indici PMI manifatturiero e non manifatturiero cinesi sono migliorati rispettivamente a 52,1 e 56,4, battendo le stime di consenso; nella giornata di oggi si attendono i dati di HSBC sull’indice PMI manifatturiero cinese.
Lunedì l’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell’1,79%, chiudendo il mese di novembre con un guadagno del 9,56%.
Alla chiusura di lunedì, l’indice australiano S&P/ASX 200 è sceso dell’1,26%, ma a novembre ha guadagnato il 10%. In questo mese l’indicatore di inflazione del Melbourne Institute è salito dello 0,3% su base mensile; i dati sui profitti lordi delle società per il terzo trimestre hanno mostrato una crescita su base trimestrale del 3,2%, un dato inferiore alle attese, che prevedevano un +4,5%; ad ottobre il credito immobiliare è cresciuto dello 0,3%, mentre la crescita del credito nel settore privato è rimasta invariata. Oggi l’Australia ha un calendario economico intenso, che include la decisione sui tassi di interesse della Reserve Bank of Australia.
L’indice indiano Nifty 50 è chiuso per via del giorno festivo. A novembre il Nifty è cresciuto dell’11,39%.
Lunedì l’indice sudcoreano KOSPI ha avuto un tonfo dell’1,60%, ma a novembre ha guadagnato il 14,3%. Ad ottobre l’attività di produzione industriale della Corea del Sud è diminuita su base annua del 2,2% e le vendite al dettaglio sono scese dello 0,9% su base mensile. I dati sul PIL e sulla bilancia commerciale del Paese saranno pubblicati nel corso della giornata.
Europa: lunedì, all’ultimo controllo, l’indice Euro Stoxx 50 fa segnare -0,25%, con un focus sui negoziati sulla Brexit. A novembre l’indice ha guadagnato uno straordinario 18,94%. Oggi si attendono gli interventi dei membri della Banca Centrale Europea.
Lunedì, al momento della pubblicazione, l’indice FTSE 100 di Londra ha guadagnato lo 0,29%, in pista per registrare un novembre record essendo avanzato finora del 14,49%. Per oggi è prevista la pubblicazione dei dati sulle approvazioni nei segmenti del credito al consumo e dei mutui.
L’indice tedesco DAX 30 guadagna lo 0,10%, pronto a registrare un guadagno di oltre il 15% per il mese di novembre; è prevista per oggi la pubblicazione dei dati sull’indice dei prezzi al consumo per il mese.
Al momento della pubblicazione, l’indice francese CAC 40 è in calo dello 0,31%, con un guadagno di oltre il 21% a novembre.
L’indice spagnolo IBEX 35 perde lo 0,97%, ma per il mese di novembre registra un guadagno di oltre il 25%. L’indice dei prezzi al consumo della Spagna è cresciuto dello 0,2% su base mensile ma è sceso dello 0,8% su base annua; l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,9% su base annua, un dato leggermente superiore rispetto al -0,8% previsto.
Trading sul forex: i futures sull’indice del dollaro sono in ribasso dello 0,12%, a 91,688; il dollaro si è indebolito dello 0,14% contro l’euro, a 1,1979 dollari, e dello 0,15% contro la sterlina, a 1,3334 dollari, ma ha guadagnato lo 0,15% contro lo yen giapponese, a 104,23 yen.