Mercoledì l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio ha ridotto le sue previsioni di crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2022 per la quarta volta da aprile, affermando che la domanda di petrolio aumenterà di 2,64 milioni di barili al giorno (bpd) o del 2,7% nell’anno. Questo è in calo di 460.000 bpd rispetto alle previsioni precedenti, ha riferito Reuters.
«Tuttavia, i rischi tendono al ribasso, con un rallentamento della crescita dell’economia globale che, se continua, probabilmente porterà a una riduzione della domanda di petrolio nei mesi a venire», ha affermato l’OPEC nel suo rapporto.
L’OPEC prevede inoltre un aumento della domanda di petrolio di 2,34 milioni di bpd nel 2023, 360.000 bpd in meno rispetto alle previsioni precedenti, a 102,02 milioni di bpd. Il gruppo prevede ancora che la domanda nel 2023 superi il tasso pre-pandemia del 2019, afferma il rapporto Reuters.
Previsioni
Nonostante il consueto aumento stagionale della domanda di petrolio per il riscaldamento, le sfide derivanti dalla crescente incertezza, dal rallentamento della crescita economica e da una possibile ripresa delle restrizioni sul COVID-19 in Cina e altrove dovrebbero influire sulla domanda di petrolio nel 2022 e nel 2023, ha affermato il gruppo nel suo rapporto.
Il Brent Oil Fund LP degli Stati Uniti (NYSE:BNO) e il ha chiuso in calo di oltre l’1% mercoledì, mentre l’ETF Vanguard Energy Index Fund (NYSE: VDE) ha chiuso con un aumento dello 0,8%.
La scorsa settimana, il ministro dell’Energia saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, ha citato una «serie di convolute incertezze» sul taglio della produzione dell’OPEC, secondo un rapporto di Bloomberg.
Il Fondo monetario internazionale ha anche avvertito martedì che il peggio delle attuali turbolenze «deve ancora arrivare», afferma il rapporto.
La risposta di Biden La settimana scorsa, l’OPEC+ ha annunciato che avrebbe ridotto la produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno, deludendo l’amministrazione del presidente Joe Biden che aveva cercato di convincere l’Arabia Saudita, membro principale del gruppo, ad aumentare la produzione.
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Mentre la rabbia cresceva per la decisione dell’OPEC+, lo staff di Biden ha annunciato che avrebbe rivalutato l’intero rapporto con l’Arabia Saudita.
A seguito della decisione, la legge «No Oil Producing and Exporting Cartels» (NOPEC) ha guadagnato slancio negli Stati Uniti. Se il disegno di legge venisse approvato da entrambe le camere del Congresso e firmato dal presidente Joe Biden, la NOPEC modificherebbe la legge antitrust statunitense per revocare l’immunità che finora ha protetto i membri dell’OPEC+ e le loro compagnie petrolifere nazionali dalle azioni legali, ha riferito Reuters.
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