La Norvegia è diventato il primo Paese occidentale la cui banca centrale ha aumentato i tassi di interesse dall’inizio della pandemia di COVID-19.
Cosa è successo
Il Comitato per la politica monetaria e la stabilità finanziaria di Norges Bank ha votato all’unanimità per aumentare il tasso di riferimento dallo 0% allo 0,25%; la banca centrale ha affermato che ora l’attività economica norvegese ha superato i livelli pre-pandemia, la disoccupazione continua a diminuire e il successo della campagna vaccinale anti-Covid ha ridotto la necessità di restrizioni dovute al protocollo pandemico.
“Un’economia in via di normalizzazione ora suggerisce che è opportuno iniziare una graduale normalizzazione del tasso di riferimento”, ha dichiarato il governatore della Norges Bank Øystein Olsen.
Olsen ha aggiunto che il tasso “molto probabilmente verrà nuovamente incrementato a dicembre” se le condizioni attuali continueranno a migliorare.
Cos’altro è successo
La decisione della Norvegia segue le azioni intraprese dalle banche centrali di Brasile, Cile, Messico, Perù, Russia e Corea del Sud per avviare un rialzo dei tassi quest’anno.
Negli Stati Uniti, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha dichiarato che a novembre la banca centrale potrebbe iniziare a ridurre gli acquisti di asset ma che questo attesissimo tapering non sarebbe accompagnato da un aumento dei tassi.
“Le tempistiche e il ritmo della prossima riduzione degli acquisti di asset non saranno destinati a portare un segnale diretto per quanto riguarda le tempistiche di aumento dei tassi di interesse”, ha affermato ieri Powell dopo la riunione di due giorni del Federal Open Market Committee.
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