PARIS, 24 giugno 2021 /PRNewswire/ — Il 24 giugno Armani beauty ha tenuto il suo primo convegno scientifico incentrato sul tema “LA PELLE E I METABOLITI”. All’evento hanno partecipato scienziati rinomati che hanno condiviso le loro ricerche, mettendo in luce la potenziale applicazione degli “indicatori metabolomici” come accurato metodo di valutazione dei segni clinici dell’invecchiamento.
Ritenuta «una delle 10 scienze emergenti che potrebbero cambiare il mondo», la metabolomica consiste nello studio su larga scala dei “metaboliti”, ovvero i più piccoli componenti vitali delle cellule che riflettono direttamente il loro stato e la loro attività. Totalmente influenzati da fattori estrinseci, i profili metabolici forniscono un’istantanea delle condizioni della pelle nonché una misura estremamente precisa della sua interazione con l’ambiente.
Da sempre impiegata per lo studio delle piante o la diagnostica medica, oggi la metabolomica rappresenta la scienza in grado di fornire il più alto livello di precisione sulle condizioni della pelle e la sua interazione con l’ambiente. Considerata una pioniera nella skincare di alta precisione, Armani beauty ha deciso di investire in questa scienza emergente, facendo leva sul suo potenziale per spianare la strada verso una nuova dimensione dell’anti-aging.
I laboratori Armani beauty, in collaborazione con il prof. Jill Farrant, sono tra i primi ad applicare la metabolomica per rivelare il segreto di resurrezione della Myrothamnus flabellifolia. Il prof. Farrant afferma che le proprietà medicinali e curative di questa pianta provengono senza alcun dubbio da potenti metaboliti secondari polifenolici, composti in particolare da oli essenziali e antiossidanti. Questi oli e antiossidanti costituiscono l’essenza del complesso REVISCENTALIS™, le cui proprietà curative sono state concentrate dai ricercatori di Armani beauty nella linea di trattamenti CREMA NERA.
L’impatto dell’ambiente sulla pelle è stato sottolineato anche dallo studio del prof. Steven Thng che ha dimostrato «il visibile impatto dell’ambiente urbano sulla pelle». Inoltre, la collaborazione tra il prof. Marc Chadeau, che ha spiegato in che modo «i dati omici possono contribuire a chiarire i meccanismi molecolari coinvolti nella risposta fisiologica all’esposoma», e il dott. Namita Misra, che ha illustrato in che modo «la pelle agisce come barriera protettiva contro il contatto diretto con le sostanze inquinanti», ha dimostrato che diversi metaboliti della pelle risultano instabili se esposti all’inquinamento atmosferico. Le attuali ricerche, in questo contesto collaborativo, mirano a collegare le esposizioni, la risposta metabolica e i segni clinici dell’invecchiamento cutaneo. Tutto ciò offrirà nuove opportunità per comprendere meglio i meccanismi biologici coinvolti nell’invecchiamento cutaneo precoce provocato dall’inquinamento. Questa scienza emergente crea una nuova dimensione nell’anti-aging ed è al centro del siero CREMA NERA REVISCENTALIS META CONCENTRATE, che rivela tutta la forza delle ricerche sulla pelle e i metaboliti. Ispirato alla natura e reso possibile grazie a questa nuova scienza, il siero verrà presentato a luglio.