PARIGI, 18 novembre 2021 /PRNewswire/ — Con 18.600 lotti venduti all’incanto lo scorso anno, la fotografia è uno degli unici due segmenti del mercato delle aste d’arte (insieme alle stampe) che la pandemia ha accelerato. Grazie all’incremento delle vendite online, il volume di fotografie scambiate nelle aste pubbliche si è intensificato, soprattutto nella fascia di prezzo al di sotto dei 100.000 dollari.
Il risultato è stato una maggiore circolazione di fotografie sul mercato secondario, ma anche un più basso livello di fatturato d’asta complessivo, con un minor numero di vendite “spettacolari”. La fiera Paris Photo, che si è tenuta dall’11 al 14 novembre, ha dovuto tenere conto di questa nuova realtà, oltre a dover competere con la recente comparsa degli NFT come nuovo segmento del mercato dell’arte. Fortunatamente, per il mercato della fotografia questa nuova tecnologia rappresenta più un’opportunità che una minaccia.
Analisi SWOT del mercato della fotografia
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Fatturato d’asta annuo della fotografia rispetto agli NFT
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Secondo thierry Ehrmann, CEO e fondatore di Artmarket.com e del suo dipartimento Artprice: «Oggi la maggior parte dei fotografi lavora con fotocamere digitali e rielabora le proprie foto al computer. Le foto sono quindi completamente dematerializzate e potrebbero tranquillamente circolare in maniera molto più fluida assieme agli NFT. Ma occorre prima risolvere una serie di questioni giuridiche relative a queste nuove attività».
Una nuova tecnologia completamente adattata alla fotografia digitale
Mentre il comparto fotografico del mercato dell’arte ha subito una certa contrazione nell’ultimo decennio, i primi NFT ad arrivare nelle aste pubbliche sono stati accolti con un grandissimo entusiasmo, soprattutto in Asia e in particolar modo a Hong Kong.
Nell’ultimo decennio l’ex colonia britannica ha registrato una straordinaria crescita nel mercato dell’arte, spinta dalle strepitose aste di arte contemporanea. Purtroppo i collezionisti asiatici non sono mai stati grandi appassionati di fotografia e a Hong Kong nessuna foto ha ancora superato la soglia di 1 milione di dollari. Quest’ultimo anno il risultato migliore del comparto è stato battuto per 390.000 dollari per un’opera di Wade Guyton, che rappresenta il terzo miglior risultato per uno scatto nell’intera storia delle aste di Hong Kong. Invece, sempre a Hong Kong, sono già cinque gli NFT ad aver superato la soglia del milione di dollari negli ultimi sei mesi!
Nuove prospettive per un’espansione del mercato
Finora la fotografia ha rappresentato una delle rare soluzioni per commercializzare tutta una serie di opere concettuali e portarle nelle collezioni private. Da Marina Abramovic a Andy Goldsworthy o Matthew Barney, la fotografia ha offerto un modo semplice per immortalare una performance o un’installazione e dare ai collezionisti la possibilità di acquistarne una “traccia”.
Gli NFT potrebbero cambiare questa situazione: basta vedere come questa tecnologia stia già aprendo nuove possibilità nel mondo dello sport. Intere leghe, squadre, giocatori e fornitori stanno già pensando a prodotti NFT in grado di offrire nuove esperienze apprezzate dalle giovani generazioni (15-30 anni). Gli NFT non solo offrono un modo infinitamente più efficace per scambiare beni dematerializzati (in maniera sicura, immediata e senza il controllo di un organismo centrale), ma aprono anche innumerevoli prospettive in termini di gestione di queste risorse grazie agli “smart contract”.
Un mercato fiacco
Il mercato della fotografia ha la particolarità di essere dominato da artisti “viventi”. Sono soltanto quattro gli artisti i cui scatti hanno oltrepassato regolarmente il milione di dollari all’asta, e ognuno di loro ha avuto un forte impatto sull’intero comparto nel corso della seconda metà del XX secolo: Andreas Gursky (1955), Richard Prince (1949), Cindy Sherman (1954) e Gilbert & George (1943, 1942). Ma ormai non vanno più così forte sul mercato dell’arte secondario come 5 o 10 anni fa.
Secondo Aurélie Cavana e Etienne Hatt: «Sebbene il mercato della fotografia sembri stabile, è stato comunque notevolmente indebolito da tutta una nuova generazione di operatori online e deve adattarsi allo straordinario volume di nuove immagini che stanno inondando sempre più il mercato». Contemporary Photography: A Market (De)Constructed. Art Press, November 2021.
Nella prima parte dell’anno (da gennaio a ottobre compreso) le aste pubbliche di NFT hanno già generato il doppio del volume del fatturato registrato dalla fotografia. La tecnologia blockchain consente inoltre di creare un numero illimitato di NFT intorno a una stessa creazione artistica, come dimostra la vendita di The Fungible Collection by Pak da Sotheby’s: nel primo giorno della sessione, 19.737 cubi identici, tutti numerati, sono stati venduti per 500 dollari ciascuno.
Gli NFT prendono quindi in prestito una caratteristica intrinseca della fotografia, ovvero la possibilità di creare opere uniche ma che hanno al tempo stesso molteplici copie in tutto il mondo. La differenza principale è che attualmente gli NFT godono di un tale entusiasmo da parte dei collezionisti che questi sono disposti ad assimilarne immense edizioni. Sembra infatti che la “popolarità” dell’opera sia una parte fondamentale del DNA degli NFT, la cui storia è iniziata con i “meme internet”. Al contrario, l’arte tradizionale cui essenzialmente appartiene la fotografia si concentra piuttosto sulla “rarità” dell’opera.
Promemoria del comunicato stampa del 09/11/2021:
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