PARIGI, 13 dicembre 2022 /PRNewswire/ — Tenuto conto del patrimonio netto, dell’equità del mercato e dell’accesso a qualsiasi informazione suscettibile di incidere sul prezzo delle azioni, Artmarket.com informa il mercato e i suoi azionisti della pubblicazione di un lungo articolo a cura di Marielle Mayo, dal titolo “La Demeure du Chaos, un métavers en devenir”, apparso nell’edizione n. 2208 di dicembre della rivista mensile “Géomètre©” (fondata nel 1847).
Questo articolo fa un resoconto del Metaverso del Museo di arte contemporanea “L’Organe” che gestisce la “Demeure du Chaos / Abode of Chaos”, esteso alla sede di Artprice, in particolare al marketplace di NFT collegato alla blockchain.
In un periodo in cui molte grandi aziende sono alle prese con la realizzazione del proprio Metaverso, questo articolo scientifico e ben documentato fa luce sulla titanica impresa del gruppo Serveur (società madre) e di Artprice by Artmarket, i quali sono giunti alla conclusione che i geometri esperti in dati spaziali sono i più competenti per costruire un Metaverso davvero concreto.
Come osserva Philippe Barthélémy, cofondatore di Iconem e responsabile del team 3Dlab presso TT Geomètres Experts (TTGE), che ha lavorato al Metaverso della sede di Artprice by Artmarket: «Il geometra dispone delle competenze necessarie per certificare un punto nello spazio. Con lo sviluppo del digitale, possono essergli associati campi di informazione pressoché infiniti. Nel Metaverso, il nostro obiettivo è quello di trasformare un punto “intelligente” in un punto “intellegibile” grazie agli algoritmi. Tutto questo rientra nella stessa catena del valore».
Di seguito è riportata la traduzione in italiano dell’articolo originale in francese.
Un ringraziamento particolare va alla rivista mensile “Géomètre©” e a Marielle Mayo.
La “Demeure du Chaos”, un metaverso in divenire
La “Demeure du Chaos”, situata vicino a Lione, è stata integralmente digitalizzata grazie al supporto di uno studio di geometri. Prossimo passo: la creazione di questo museo di arte contemporanea a cielo aperto a forma di escape game…
MARIELLE MAYO
A pochi passi da Lione, incastonata tra i rigogliosi monti d’Or e il fiume Saona, la cittadina di Saint-Romain-au-Mont-d’Or rappresenta una vera e propria oasi di tranquillità. Il contrasto si fa ancora più evidente quando, girato l’angolo di una strada costeggiata da abitazioni borghesi in pietra dorata, si scorgono gli scuri muri perimetrali della “Demeure du Chaos”, completamente ricoperti di iscrizioni e ritratti, in stile street art. Oltre questi muri, Thierry Ehrmann, imprenditore e scultore plastico, ha trasformato il “Domaine de la source”, una proprietà del XVII secolo, in un museo di arte contemporanea a cielo aperto dove sculture monumentali, container, enormi teschi, carcasse di aeromobili e macchinari industriali si alternano a centinaia di ritratti giganti, slogan e altre formule esoteriche. Grazie ai lavori avviati nel 2020 dai team multidisciplinari di TT Géomètres Experts (TTGE), questo scenario post-apocalittico è stato integralmente digitalizzato.
“Architettura contemporanea notevole”
Fondatore del gruppo Serveur, specializzato in database, e della sua filiale Artprice, leader dell’informazione sul mercato dell’arte, Thierry Ehrmann è stato un pioniere del digitale e si occupa di grafica computerizzata fin dagli inizi. L’idea di creare una replica virtuale della “Demeure du Chaos” è stata per lui perfettamente naturale, ma l’impresa era tutt’altro che scontata. L’irruzione della crisi del Covid-19, che ha costretto il museo a chiudere i battenti, ha accelerato questa idea. Ciò ha coinciso con la volontà del suo proprietario di avviare una serie di pratiche per l’ottenimento della certificazione “Architettura contemporanea notevole”, un modo per proteggere anche la sua “opera magna” nella controversia legale che l’ha visto contrapposto al Comune sin dal 2004.
È in quest’ottica che si è avvicinato all’architetto Nicolas Detry, esperto di patrimoine martyr (patrimonio martire). Una scelta per nulla casuale… Con i suoi muri incisi, le sue finestre murate, il suo pavimento squartato da un meteorite, l’antica tenuta è stata trasformata in un’opera d’arte totale, immersa «in uno stato di guerra permanente», con installazioni che ricordano gli attentati dell’11 settembre 2001, le maree nere o i ritratti e gli slogan che riflettono l’attualità mondiale. E ciascuno degli interventi del committente e degli artisti invitati imprime in questo luogo nuove stigmate della nostra epoca travagliata. Per evidenziare il progetto dell’artista, è stato necessario un rilievo architettonico molto dettagliato della proprietà. «Abbiamo deciso di digitalizzare l’intero edificio: le 6.300 opere d’arte, le sculture, i volumi, le parti edificate, la vegetazione… tutto! Seguendo gli standard europei di conservazione del patrimonio, con una geometrizzazione dell’insieme», racconta Thierry Ehrmann. Nicolas Detry l’ha messo in contatto con Philippe Barthélemy, responsabile del 3D Lab del gruppo TTGE.
Un primo incontro organizzato a luglio 2020 ha permesso di definire un progetto di base documentale tecnico-scientifico digitale, georeferenziato e dotato di una risoluzione subcentimetrica. «Per vent’anni ho conosciuto i sistemi di imaging 3D più avanzati. Quello che mancava erano i geometri! La loro professione di esperti in dati spaziali è l’unica che possa ricreare degli universi reali senza imbrogliare», afferma entusiasta Thierry Ehrmann. L’obiettivo era quello di restituire l’unicità di ciascuna opera, ma anche di produrre delle parti grafiche per facilitare la comprensione globale, soprattutto permettendo di caratterizzare alcuni gesti artistici ripetitivi come l’aggiunta di materiale (cemento, inclusioni di meteoriti sulle facciate…) oppure, al contrario, la sua rimozione. «Con l’aiuto di impalcature e gru, ho “scolpito” le migliaia di metri quadrati delle facciate a colpi di martello e forbici», spiega l’artista plastico.
Dato che la consegna dei deliverable era prevista per novembre 2020, è stato elaborato un fitto programma per l’acquisizione dei dati – che interessava 7.555 m2 dei 9.000 m2 della tenuta – e la loro elaborazione, che comprendeva anche la colorazione calibrata delle opere. Philippe Barthélemy si è affidato a un team di una quindicina di collaboratori di TTGE, ognuno con il proprio settore di competenza. «Abbiamo sviluppato una metodologia agile specifica, al fine di gestire in fase di creazione la complessità e il volume di dati prodotti», spiega. La missione prevedeva anche la creazione di una poligonale di riferimento, georeferenziata, l’acquisizione Lidar e il rilievo fotogrammetrico ad alta risoluzione dell’insieme, i calcoli, l’elaborazione e la creazione di un gemello digitale 3D georeferenziato. I dati del suolo sono stati acquisiti tramite un laser scanner 3D Z+F (Zoller & Fröhlich) e un sistema di digitalizzazione mobile NavVis VLX, oltre che mediante rilievi Lidar e fotogrammetrie con droni. «La sfida sul piano tecnico era quella di lavorare con dei dati di acquisizione eterogenei e di fondere il rendering per migliorare la qualità del gemello digitale», chiarisce l’ingegnere.
Oltre alla sfida a livello tecnico, questo progetto fuori dal comune implicava anche il fatto di essere in grado di misurare un gesto artistico con precisione e proporre delle modalità di restituzione che fossero dei veri strumenti di comprensione e documentazione delle opere. «Le competenze dei geometri possono rappresentare un vero valore aggiunto in contesti molto vari, a patto che allarghino le loro conoscenze professionali per rispondere alle diverse sfide», afferma Philippe Barthélémy. A conferma dello studio di Nicolas Detry, realizzato in collaborazione con la storica ed archeologa Raphaëlle Rivière, TTGE ha quindi fornito planimetrie catastali e volumetriche, rilievi architettonici e ortofoto, modelli 3D, sezioni longitudinali e trasversali, mappe di calore con gradienti di colore per mettere in evidenza le aggiunte e le rimozioni di materiali, giocando sulle diverse modalità di rappresentazione per comporre undici tavole grafiche volte ad evidenziare l’identità delle opere più importanti. I dati digitali potrebbero essere usati in moltissimi modi: misura delle variazioni sull’evoluzione del sito, creazione di scenari, simulazioni…
Lo studio ha inoltre realizzato 37.000 fotografie panoramiche a 360° e 18.000 video a 360° in 4K e 8K, i cui file con timestamp e geolocalizzazione hanno generato rispettivamente 940 GB e 1,2 TB di dati. Abbastanza per nutrire il nuovo progetto di Thierry Ehrmann, che afferma: «L’idea è quella di fare un metaverso (un meta-universo virtuale, ndr) della “Demeure”». Inizialmente ha chiesto al polo innovazione di TTGE di pensare allo sviluppo di un’interfaccia per gli utenti che permettesse di far vivere delle esperienze di visita immersive grazie alla realtà virtuale e aumentata. «In questo ambiente virtuale, il pubblico potrà scoprire nuove prospettive, ad esempio salendo in tutta sicurezza sulla piattaforma al di sopra dell’ala est, entrando all’interno delle opere o accedendo alle parti private della “Demeure“. Tutti potranno così accedere ai documenti storici e ai video», sintetizza Thierry Ehrmann.
Un gemello digitale dinamico
La realizzazione di un sistema di navigazione intelligente dovrebbe essere lanciato nel primo semestre del 2023. «Immaginiamo il metaverso come un gemello digitale dinamico, in quanto la scommessa è quella di crearlo e permettere l’incontro tra l’autore e il suo pubblico», osserva Philippe Barthelemy. Gli algoritmi del sistema di raccomandazione guideranno l’utente attraverso una profonda scoperta dell’approccio dell’artista e delle connessioni delle opere tra loro, in base alla sua sensibilità personale nei confronti della storia, dell’estetica delle opere, delle tecniche impiegate, dei messaggi geopolitici o esoterici, ecc., per proporgli un percorso all’interno delle collezioni. È la prima pietra di un metaverso più vasto, che dovrebbe offrire anche un’agorà in grado di accogliere eventi tematici e includere le attività legate al mercato dell’arte della società Artprice, in particolare un marketplace di NFT (non-fungible token), dato che la tecnologia NFT consente di scambiare opere digitali associate a un registro informatico archiviato nella blockchain, rappresentando così un titolo di proprietà considerato non falsificabile.
Un punto intelligente diventa intellegibile
Tutto questo potrebbe sembrare molto lontano dal mestiere di geometra… Eppure, per Philippe Barthélémy l’avvento dei metaversi al servizio della cultura offre una serie di opportunità a questa professione, che ha tutto l’interesse ad acquisire nuove competenze, soprattutto nell’ambito dell’intelligenza artificiale, per poter entrare in questo mercato. «Il geometra dispone delle competenze necessarie per certificare un punto nello spazio. Con lo sviluppo del digitale, possono essergli associati campi di informazione pressoché infiniti. Nel metaverso, il nostro obiettivo è quello di trasformare un punto “intelligente” in un punto “intellegibile” grazie agli algoritmi. Tutto questo rientra nella stessa catena del valore», conclude Philippe Barthélémy.
DATE E NUMERI
1999
La “Demeure du Chaos” è un museo di arte contemporanea a cielo aperto (museo “l’Organe”) creato nel 1999. È anche la sede legale di Artprice by Artmarket e della sua società madre, il gruppo Serveur, e delle sue nove filiali.
2,21 milioni
Aperto gratuitamente al pubblico dal febbraio 2006, il museo accoglie 180.000 visitatori all’anno, di cui il 25% dall’estero, per un totale di 2,21 milioni di visitatori dalla sua apertura.
Didascalie foto:
Sopra: Thierry Ehrmann (a sinistra) e Philippe Barthélemy.
Pagina a destra: il “Bassin des Vanités”, luogo emblematico del museo, con la sua rete 3D. A lato, il teschio ottenuto da un modello texturizzato 3D.
I muri della “Demeure du Chaos” sono completamente ricoperti di iscrizioni e ritratti, in stile street art. Una dimensione artistica di cui lo studio di geometri ha dovuto tenere conto nel proprio lavoro.
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Il rapporto del primo semestre 2022 di Artprice: il mercato dell’arte torna a crescere fortemente in Occidente
https://www.artprice.com/artprice-reports/global-art-market-in-h1-2022-by-artprice-com
Rapporto 2020 sul Mercato Globale dell’Arte di Artprice by Artmarket, pubblicato nel marzo del 2022:
https://www.artprice.com/artprice-reports/the-art-market-in-2021
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