Le aziende devono comprendere come i propri dipendenti si pongono verso il loro luogo di lavoro per poter attirare, mantenere e coinvolgere i migliori talenti. Incentivi come rimborsi parziali o totali per le spese di trasporto sostenute per recarsi in ufficio e la creazione di spazi flessibili dove svolgere attività di concentrazione o socializzazione hanno una maggiori probabilità di invogliare i dipendenti a tornare in ufficio
LONDON, 10 novembre 2021 /PRNewswire/ —
- Il 64% dei dipendenti in tutta Europa sono reticenti a tornare in ufficio
- Il 69% dei lavoratori tra i 18 e 34 anni vorrebbero tornare in ufficio a tempo pieno – questa percentuale è la più alta rispetto ad ogni altro gruppo di età
- L’80% dei dipendenti sarebbe contento di tornare in ufficio se il proprio datore di lavoro coprisse le spese di trasporto
- Il 95% dei dipendenti desidera un ufficio migliore
Due terzi di coloro che lavorano in ufficio (64%) sono restii a tornare dopo la pandemia. I principali fattori che ostacolano un rientro in ufficio riguardano i seguenti aspetti: pendolarismo, mancanza di un equilibrio tra lavoro e vita privata ed un luogo di lavoro che non risulta essere efficiente. Questi risultati derivano dallo studio condotto a livello europeo da Unispace, esperti a livello globale nella creazione di luoghi di lavoro.
Questo studio combina i risultati derivanti da un’indagine approfondita effettuata su 3.000 impiegati, 2.750 datori di lavoro presso organizzazioni con oltre 50 dipendenti e interviste condotte con leader globali nel settore immobiliare, senior managers responsabili delle decisioni relative alle risorse umane e responsabili delle operazioni. Il sondaggio ha anche rivelato che, nonostante questa avversione, la maggior parte degli intervistati è d’accordo sul fatto che un approccio ibrido sia la soluzione migliore da seguire: il 69% dei dipendenti si aspetta di lavorare principalmente in ufficio nel prossimo futuro. Ciò è probabilmente dovuto all’84% dei ritorni forzati sul posto di lavoro che sono già stati implementati in tutto il continente.
I dati mostrano che le generazioni più giovani hanno un maggiore desiderio di tornare: il 69% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni vorrebbero un ritorno a tempo pieno o un approccio ibrido basato principalmente in ufficio. I motivi trainanti di questa decisione riguardano non solo il desiderio di imparare dai propri colleghi ed accelerare la loro crescita professionale, ma anche il poter beneficiare del fattore sociale e fisico che l’ambiente d’ufficio offre loro.
I motivi di questa reticenza
Secondo il sondaggio, oltre i quattro quinti (86%) dei dipendenti ritiene di avere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata quando lavora da casa; inoltre, il 79% degli impiegati europei ha indicato di avere dei vantaggi economici quando lavora da remoto. Il secondo fattore di resistenza, il pendolarismo, trattiene il 27% dei lavoratori dal tornare in ufficio. Ciò non sorprende se si guardano i dati raccolti: l’80% degli intervistati ha dichiarato che sarebbe più propenso a tornare se il proprio datore di lavoro coprisse le spese di trasporto.
Un incredibile 95% dei dipendenti ha anche indicato il desiderio di voler cambiare lo spazio in cui lavora, preferendo opzioni quali maggiori spazi all’aperto, accesso a differenti zone che consentano sia una collaborazione tra colleghi che la possibilità di concentrarsi e l’aggiunta di più servizi. In cima alla lista, citata dal 79% dei dipendenti come motivo per incoraggiare il personale a tornare in ufficio, si trova l’opzione di ricevere pranzi gratuiti.
Lawrence Mohiuddine, CEO EMEA a Unispace, ha commentato:
“La pandemia globale ha indubbiamente cambiato il nostro modo di lavorare, ma ha anche cambiato il modo in cui i dipendenti vogliono vivere il posto di lavoro. Coloro che sono stati in grado di lavorare produttivamente ed efficientemente da remoto nel corso dell’ultimo anno devono trovare una valida motivazione nel tornare in ufficio”.
“La collaborazione con i colleghi è certamente un fattore trainante per alcuni, tuttavia, il nostro studio ha dimostrato che le persone vogliono più di quanto possono attualmente avere stando a casa, sia che si tratti di opzioni per il pranzo gratuite o di migliori servizi. Questo momento storico è cruciale per le aziende: il modo in cui verranno ora cambiati gli uffici definirà non solo come sarà il futuro del luogo di lavoro, ma anche quanto i nostri talenti saranno coinvolti e contenti degli spazi in cui lavorano. Sulla base dei dati demografici raccolti, sono i più giovani ad esprimere il desiderio di tornare in ufficio per poter imparare dai colleghi: senza ombra di dubbio, quindi, il futuro stesso della forza lavoro è in gioco in questo momento”.
Chi è Unispace
Nel 2010, Unispace, leader globale nella strategia, nella progettazione e nella costruzione degli ambienti di lavoro, ha rivoluzionato il modo in cui vengono creati gli spazi ufficio, grazie ad un unico ed originale approccio end-to-end. A distanza di undici anni, continuiamo ad essere in prima linea ed aggiornati secondo gli ultimi trends del momento offrendo un’ampia gamma di progetti che spazia da edifici moderni a quelli storici, ai laboratori, ai campus, fino alle sedi centrali di importanti aziende e agli spazi commerciali. Con 5.500 progetti completati in praticamente ogni settore, una presenza in 26 paesi e oltre 600 dipendenti in tutto il mondo, diamo vita a suggestivi e moderni luoghi di lavoro creando partnership e collaborazioni con i nostri clienti.
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